Leggendo e bevendo il caffè

Ul Visiga

 

“Vi spiego il futuro che io sogno e così si può difendere il lavoro”. È il titolo di un articolo. Non ha punteggiatura, ma cavolo un punto esclamativo ci stava tutto. È scritto da Vitta, il presidente del consiglio di stato. E che cavolo, deve essere interessante per forza.

 

Introduce: “Per conquistare il futuro, bisogna prima sognarlo” e io mi aspetto che ora mi spieghi il Ticino che si immagina e le soluzioni che ha trovato, soprattutto per quanto riguarda “… lavoro e crescita economica armoniosa.”

 

Afferma che la disoccupazione è un problema per chi la vive. Il lavoro rafforza il senso di dignità di una persona. Quindi è “…fondamentale focalizzare le energie nella creazione di impieghi…”

Bene, come? “La ricerca di soluzioni è però molto complessa e non immediata…”. Dipende “da dinamiche cantonali e mondiali. Senza creare illusioni … dobbiamo migliorare individuando misure efficaci”. Esatto. Come? “Tra le misure concrete introdotte nel mese di settembre, vi è in particolare quella di accompagnamento personalizzato dei disoccupati con maggior difficoltà…” O boia. Siamo passati dal creare impieghi all’accompagnamento personalizzato. Stiamo parlando di una misura molto simile ai corsi di Tecniche ricerca impiego, svolti individualmente fino a pochi anni fa, poi tramutati in gruppo e ora per i casi difficili ritornati individuali? Di questo stiamo parlando per risolvere il problema dell’occupazione? Uhm, la visione del sogno Ticino dal quale mi sono fatto trascinare inizia ad annebbiarsi.

 

Ora segue una ferma presa di posizione: qual ora il 17 maggio ’20, il Ticino dovesse approvare la disdetta della libera circolazione nonostante il probabile rifiuto del resto della Svizzera, “…bisognerà attivarsi a livello federale per introdurre nei settori particolarmente critici delle clausole di salvaguardia.” Ok, non parliamo ancora di creazione di posti di lavoro, ma però potrebbe essere il caso di lavorare in questa direzione.

 

Seguono venti milioni per lo sviluppo economico, perché questo spingerà la creazione di nuovi posti di lavoro di qualità per i giovani e gli sgravi fiscali grazie ai nuovi incentivi a favore dell’innovazione e della ricerca. Da quanto ne so questo genere di misure sono anni che sono portati avanti e i risultati che hanno portato sono proprio quelli che ora si vogliono cambiare. Come? Con le stesse misure. Io faccio fatica a credere a quanto leggo.

 

Sostenibilità: le aziende devono assumere un’attitudine responsabile verso la collettività, il territorio e i collaboratori. Ecco un pezzo di sogno Ticino inizia a delinearsi in modo chiaro e pure da me condiviso. “In questo senso intendo concretizzare l’adozione di nuove misure nell’ambito delle responsabilità sociale delle imprese.” Punto. Punto nel senso che continuo la lettura, giro pagina, ma di queste misure … punto non se ne parla. Ma come? Ma di cosa sta parlando onorevole Vitta? No dai mi interessa davvero approfondire l’argomento. È importante. Appunto: punto.

 

Alptransit sta per concludersi e porterà nuova attrattività e possibilità di sviluppo. In che modo? A parte l’ipotetica fiumana di confederati che verranno a godersi la giornata di sole, io da tempo sento parlare dello sviluppo meraviglia quale effetto magico di Alptransit, ma davvero non ho ancora capito concretamente di cosa si tratta. E mai nessuno che lo spiega. Mi viene il dubbio che la politica si sia tramutata in religione. Scegli il tuo dio e abbi fede che le misure giuste saranno attuate. Come “l’accesso ultraveloce alla rete internet su tutto il territorio cantonale…perché favorirà … la creazione di nuove attività economiche e posti di lavoro nelle regioni periferiche”.

 

Concludendo: “I progetti presentati sono ambiziosi…” Concludo anche io: il sogno Ticino di Vitta non sono riuscito ad immaginarlo, credo che non l’abbia spiegato molto bene. Progetti precisi ne sono stati esposti pochi e soprattutto ha tralasciato i dettagli, il resto è molto fumoso. Di sogni parliamo, mi sento frastornato come a volte mi capita quando mi sveglio e non so bene cosa e successo nell’onirico. Spero almeno che il progetto di una migliore e maggiore mobilità interna grazie alla galleria del Ceneri, porti un reale miglioramento, perché con tutto questo sviluppo, altrimenti non ci stiamo e non ci muoviamo più. Ah, ma è per questo che poi la gente andrà nelle valli e si creeranno nuovi posti di lavoro. Ora ho capito.