Violazione diritti umani in Bolivia

comitato di Chajrarunaj masis - amici del contadino - Bolivia

 

Siamo profondamente delusi e increduli per la inconsistente reazione della comunità internazionale davanti all’operato ingiusto, razzista e violento del governo di transizione con Jeanine Añez, autoproclamata presidente!

Prima di tutto, varie organizzazioni internazionali, hanno innocentemente creduto e appoggiato la falsa lotta per la democrazia, invalidando le ultime elezioni e chiedendo la rinuncia di Evo Morales! Non si sono accorte che invece stavano appoggiando un movimento politico nazionale e internazionale che grazie al tradimento della polizia e l’esercito ha sferrato un colpo di stato che ha messo al comando della Bolivia, un governo di estrema destra che non ha rispettato gli accordi sottoscritti con le organizzazioni sociali alla presenza di rappresentanti dell’ONU, l’Unione Europea e la Chiesa Cattolica. E non li ha rispettati nemmeno quando sono stati trasformati in legge come per esempio, quella di “garanzie costituzionali” che cercava solo in fondo di proteggere i diritti umani di parlamentari, sindacalisti e dirigenti contadini.

 

Questo nuovo governo che subito ha dato carta bianca all’esercito per massacrare più di venti persone che manifestavano pacificamente, adesso condanna Evo Morales per sedizione e terrorismo!! Questo nuovo governo che mente spudoratamente al governo messicano, assediando la propria ambasciata con il pretesto di protezione e sicurezza, adesso è un pericolosissimo manipolatore dell’organizzazione delle nuove elezioni.

 

Abbiamo ricevuto, dai nostri referenti in loco, notizie che preoccupano per la situazione nelle campagne delle valli e specialmente del tropico di Cochabamba. Malgrado la momentanea calma, le famiglie contadine vivono nella paura e regna una forte tensione in tutta la popolazione, sapendo che l’esercito è pronto a intervenire da un momento all’altro (come lo ha già fatto funestamente a Sacaba e Senkata), e che ci sono minacce di interrompere la rete internet in queste zone.

 

Chiediamo quindi, alle organizzazioni internazionali che lavorano per una Bolivia, un’America Latina e un mondo migliore, di aiutarci a:

- denunciare l’operato ingiusto e incostituzionale dell’attuale governo davanti alla Corte Penale Internazionale di Giustizia,

- denunciare l’assedio contro l’ambasciata messicana a La Paz,

- vigilare che nella zona delle valli, della cordigliera e del tropico di Cochabamba non si registrino violazioni dei diritti umani;

- che la zona del Chapare non venga attaccata militarmente e che non la si isoli dalla rete internet,

- vigilare che nelle prossime elezioni non intervenga il governo di transizione che, come hanno già dichiarato vari dei suoi rappresentanti ha, come ultimo scopo, quello di escludere il Movimento al Socialismo, lo strumento politico della maggioranza delle organizzazioni sociali e della Bolivia indigena.