La LPT non protegge un bel niente!

Marco Noi, Verdi del Ticino

In occasione del voto sull’iniziativa dei Giovani Verdi Svizzeri che mirava a proteggere i suoli agricoli attraverso il blocco delle zone edificabili, iniziativa poi bocciata alle urne nel febbraio 2019, i suoi oppositori avevano argomentato che la revisione nel 2014 della Legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT) era sufficiente per arrestare l’erosione di superfici agricole e il conseguente aumento di superfici insediative. Questa argomentazione poggiava sui dati pubblicati dall’Ufficio federale (UFS) di statistica nel dicembre 2018, i quali tuttavia non contemplavano i rilevamenti per il Canton Ticino posteriori all’entrata in vigore della revisione LPT nel maggio 2014.

 

Lo scorso dicembre l’UFS ha pubblicato tali dati

(https://www.bfs.admin.ch/bfs/fr/home/statistiques/espace-environnement/utilisation-couverture-sol.gnpdetail.2019-0166.html).

 

Se in occasione del precedente rilevamento del 2009, in 12 anni le superfici d’insediamento erano aumentate di 1053 ettari e quelle agricole diminuite di 1683 ettari (a favore delle superfici insediative e di quelle boschive), nel rilevamento del 2018, dunque nove anni dopo quello del 2009, le superfici d’insediamento sono aumentate di 620 ettari e quelle agricole diminuite di 2026 ettari. Per poter paragonare al meglio i dati è però necessario calcolare le variazioni medie annue. Nel rilevamento del 2009 le superfici insediative mostravano un aumento medio di 88 ettari ogni anno, mentre quelle agricole una diminuzione di 140 ettari.

 

Nel rilevamento del 2018 invece le superfici insediative mostravano un aumento medio di 69 ettari ogni anno, mentre quelle agricole una diminuzione di 220 ettari. Questi dati mostrano che dall’entrata in vigore della revisione LPT la progressione delle superfici insediative é sì rallentata, ma non in maniera così eclatante (da 88 a 69 ettari annui), mentre la diminuzione delle superfici agricole è addirittura progredita da 140 ettari a 220 ettari ogni anno. Come già in passato, la maggiore diminuzione delle superfici agricole concerne le superfici di alpeggio, che costituiscono più dei due terzi di tutte le superfici agricole. Tuttavia ciò che preoccupa maggiormente, e questo non stupisce visti i molteplici allarmi lanciati dall’Unione contadini ticinesi, è la perdita di terreni arabili nei fondivalle del Ticino. Infatti nei 12 anni del precedente rilevamento la perdita ammontava complessivamente a 321 ettari mentre nei 9 anni dell’ultimo rilevamento ammontava a 277 ettari. Ciò significa che nell’ultimo periodo di misurazione, ovvero nel periodo in cui la revisione della LPT è entrata in vigore vi è stata una perdita media di 31 ettari ogni anno, mentre nel periodo precedente era di 27 ettari ogni anno.

 

Questi dati mostrano chiaramente che la LPT non raggiunge il suo obiettivo - come invece sostenevano gli oppositori all’iniziativa dei Giovani verdi - di proteggere in maniera risoluta i terreni agricoli di fondovalle. Questi sono sempre e ancora consumati dalla locomotiva edile. Malgrado la presenza di una certa riserva di terreni edificabili liberi, si preferisce intaccare le superfici agricole. Questo non stupisce, quando proprio le FFS, sostenute peraltro dal Cantone, danno l’esempio che è sempre preferibile edificare sul “prato verde”, rispetto all’utilizzo degli esistenti sedimi industriali riqualificabili.

 

Sapere che per ogni abitante del Canton Ticino ci sono solamente 56 m2 di terre arabili, quando ogni svizzero ne ha ancora mediamente 10 volte tanto, dovrebbe far riflettere sull’estrema necessità in Ticino di una protezione invalicabile delle superfici agricole di fondovalle. Pena la morte del nostro settore agricolo.