di RedQ
Nel finanziamento della sanità stiamo ormai arrivando al delirio e lo ripetiamo da un po’… L’ultima sconcezza è rappresentata dalla decisione del Consiglio Nazionale, nella sua prima seduta della nuova legislatura, e su proposta di un medico (!) del gruppo dei Verdi liberali, di introdurre una penale di 50 franchi...
... per tutti coloro che si presenteranno al pronto soccorso e che alla fine non verranno considerati un caso così grave da dover essere immediatamente ammessi in ospedale.
C’è da rimanere allibiti (e da preparare il referendum, se anche il Consiglio degli Stati seguirà)!
Già oggi difatti per il continuo aumento dei premi, delle franchigie e delle trattenute siamo il paese dove la gente deve sborsare di più di tasca propria per farsi curare: ancora peggio dei famigerati Stati Uniti, di solito ritenuti come il paese con il sistema sanitario più asociale.
Aumenta quindi continuamente il numero di coloro che, soprattutto tra i meno abbienti naturalmente, aspettano prima di farsi vedere da un medico e spesso poi arrivano quando la malattia è quindi già più avanzata, ciò che oltretutto spiega perché queste misure vessatorie non fanno neppure diminuire i costi. Questa tendenza sarà ancora amplificata e di molto con questa maledetta penale di 50 franchi, per cui molti aspetteranno ad andare al pronto soccorso finché proprio non ne potranno più.
Non c’è dubbio che ciò aumenterà ancora ulteriormente il trend, già evidente da un po’ di tempo, ad una diversa aspettativa di vita per le persone appartenenti a ceti sociali opposti. Non abbiamo cifre precise in Svizzera, ma per esempio in Francia gli ultimi dati indicano che il 5% più ricco della popolazione vive in media ben 14 anni più del 5% più povero. E anche questo spiega, almeno in parte, il fenomeno dei gilets jaunes…
I bonzi cassamalatari ed i capoccia dei partiti borghesi (spesso le stesse persone) continuano quindi nella loro strategia di tartassare i meno abbienti ed i pazienti più poveri. Dobbiamo assolutamente fermarli: prima che realizzino definitivamente una sanità diversa per i ricchi e per i meno abbienti.
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