Le autorità valutino la chiusura di tutte le attività economiche non essenziali

Unione sindacale svizzera - Ticino e Moesa

L'USS ripone piena fiducia nelle autorità sanitarie cantonali, che devono poter agire nella gestione della crisi del coronavirus senza subire indebite pressioni esterne di natura economica o politica.

 

Quanto visto negli ultimi giorni sui posti di lavoro di numerosi settori professionali dimostra però che spesso non è semplicemente possibile continuare la produzione seguendo le direttive presentate dalle autorità sanitarie. E i sindacati hanno già denunciato, e lo faranno ancora, la poca responsabilità dimostrata ancora una volta da un numero importante di aziende.

 

Per questo ci associamo alle numerose voci espresse nelle ultime ore, anche dagli ambienti sanitari, invitando le autorità cantonali a valutare la chiusura di tutte le attività economiche non essenziali.

 

Siamo fermamente convinti che la salute dell'intera popolazione, in particolare delle persone più anziane, debba essere tutelata quanto più possibile. Questo può essere fatto riducendo i contagi generati da attività produttive non indispensabili e deve servire anche ad evitare il rischio di collasso del settore sanitario ticinese.

 

L'USS Ticino e Moesa ricorda inoltre la sua posizione a favore di interventi finanziari pubblici di sostegno alle attività economiche colpite dalla crisi, così come la necessità che si confermi rapidamente la presa a carico dei salari dei lavoratori e le misure straordinarie di sostegno al reddito di lavoratori indipendenti e agli interinali (ad esempio, garantendo anche a loro l’accesso al lavoro ridotto).

 

Infine, ribadiamo la nostra solidarietà a tutte le persone impiegate in attività volte a curare i pazienti e a quelle impegnate a garantire i servizi necessari nei vari settori professionali per il funzionamento della società.