Cuba aiuta il mondo, noi cerchiamo di aiutare Cuba

di Franco Cavalli

 

Tutti ci ricordiamo che i medici cubani furono gli unici ad andare in Africa ad aiutare le popolazioni locali contro l’epidemia di ebola.

Mentre in Europa litighiamo su chi può comperare più mascherine e chiudiamo tutte le frontiere, Cuba continua ad aiutare tutti quei paesi che ne hanno bisogno. 

In Italia è già arrivato un primo gruppo di 52 medici cubani, in Spagna dovrebbero arrivarne altrettanti a breve. Ben 500 medici cubani sono in partenza per l’Argentina e Cuba è pronta ad aiutare anche altri paesi.

 

Come mai può Cuba, già impegnata in molte missioni mediche in Africa, Asia ed America Latina, avere ancora medici a disposizione per aiutare altri paesi nella lotta contro il Coronavirus? La ragione principale è che Cuba forma 8 o 9 volte più medici della Svizzera pur avendo una popolazione di poco superiore. Ciò permette, nonostante tutto, di avere un numero sufficiente di medici ancora sull’isola, dove se necessario vengono chiamati ad aiutare i più avanzati tra gli oltre 6'000 studenti di tutto il mondo, che studiano (in gran parte gratuitamente) alla Escuela Latinoamericana de Medicina: situata in una vecchia base militare, trasformata da Fidel Castro in un campus per la formazione medica.

Anche se il sistema sanitario cubano, rispetto a quelli di tutti gli altri paesi del sud, rimane di alta qualità, le difficoltà sul posto si stanno moltiplicando a seguito del blocco economico sempre più asfissiante attuato dall’amministrazione Trump, che ha apertamente dichiarato di voler costringere l’isola alla resa, fosse pure affamandola. Tra l’altro l’attuale presidente americano ha proibito, sotto minaccia di pene molto severe, a qualsiasi cittadino statunitense di collaborare con l’Istituto Pedro Kourì, la struttura che controlla la situazione di tutte le malattie infettive nell’isola e che forma anche medici cubani che vanno all’estero, almeno per quanto riguarda la lotta alle epidemie.

 

Negli ultimi tre anni Medicuba Europa e Medicuba Svizzera, le due associazioni che coordinano la collaborazione sanitaria e scientifica sull’isola caraibica, hanno portato a termine un progetto che potenzia le strutture dell’Istituto Pedro Kourì, creando tre nuovi laboratori dotati delle più moderne tecnologie per la diagnosi di tutti gli agenti infettivi. Questi laboratori sono in grado di produrre i test per diagnosticare il Coronavirus, ma per poter fare ciò hanno bisogno di componenti essenziali che non possono comperare.

 

Medicuba Europa, che ha il suo centro di coordinamento in Ticino, lancia quindi un appello per raccogliere fondi, onde aiutare l’IPK a sviluppare test per il Coronavirus. Per evitare i problemi creati dal blocco statunitense, tutto il materiale verrà incanalato attraverso le strutture latinoamericane dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

 

Versamenti a favore di questa azione urgente d’aiuto a Cuba possono essere fatte a:

 

MediCuba - Europa

CCP: 65-131535-5

oppure

IBAN: CH70 0076 4301 3245 C000 C

SWIFT: BSCTCH22XXX

(Banca Stato)

Verrete tenuti costantemente informati sullo sviluppo del progetto di emergenza e riceverete la relativa documentazione a conferma dell’invio dei fondi.