Dubbi, incertezze e avvoltoi

Bruno Brughera

Stiamo osservando una serie di avvenimenti che creano dei forti dubbi e alcune perplessità che ci mettono sull’allerta. Non tutto sta funzionando come da proclami delle nostre autorità. 

 

C’è una situazione sanitaria abbastanza ben gestita e comunque lasciamo agli specialisti della cellula di crisi, all’ente ospedaliero gestire la situazione. C’è la popolazione che sta facendo la sua parte attenendosi, i più, alle varie direttive.

 

Poi abbiamo, chi spinge per una riapertura veloce e progressiva delle attività anche non di primissima necessità. Queste pressioni hanno portato alla possibilità di far richiesta motivata previo l’attuazione di tutte le norme di sicurezza. Ma chi controlla? Quali garanzie vengono attuate? Sembra come nel caso dei test alla galleria ferroviaria del Ceneri che tutto era ben predisposto ma poi in nemmeno 24 ore chiudere tutto di nuovo! Cosa è successo? Possiamo fare ipotesi, ma a queste dinamiche non verrà data una risposta istituzionale soddisfacente, sarà edulcorata e farcita di giustificazioni.

 

Cosa sappiamo? Ci sono sempre più pressioni da parte di una certa economia - quella che pesa, quella che ha i suoi rappresentanti in quei partiti solidi, fieri, svizzeri come solo loro possono essere - , che fa pressioni in tutti i modi. Quella degli avvoltoi che fanno leva sui sentimenti, emozioni della popolazione. Quelli che fanno leva sulla necessità di ripartire tralasciando la questione sanitaria perchè si sono convinti che a crepare sono poi solo i vecchi, quegli anziani già spremuti come lavoratori e che tanto adesso sono solo un peso... Fanno leva sulla disperazione e sullo stato di necessità. 

 

Abbiamo un CF e un CdS che con qualche pecca si sono mossi abbastanza bene, ma al loro interno, vuoi per esempio in Ticino, ci sono rappresentanti che hanno posato tappeti rossi a quegli imprenditori arrivisti che nulla hanno portato al bene comune. Oppure come nel caso dei due udc federali, si a erogare liquidità (ancora poco e se pensiamo al salvataggio UBS Swiss, la proporzione non regge) ma che rivogliono indietro ogni centesimo e che comunque non toglieranno quella spada di Damocle che è sulla testa di indipendenti artigiani e pmi!

 

Questi aiuti economici, sembrano non partire. Sono complicati da ricevere perché la burocrazia non è solo bancaria ma si contorce e annida nel sistema federale di quella amministrazione fatta di funzionari con una forma mentis di stampo militare rigida e ottusa che conosciamo bene! Obbligano l’utilizzo di strumenti informatici che ai più sono sconosciuti, obbligano la fornitura di dettagli di bilancio per poi erogare in modo ipotetico solo il 10% del fatturato dell’anno precedente! Intanto chi come le piccole imprese a conduzione famigliare, gli artigiani e indipendenti che hanno spese fisse, cominciano ad essere con l’acqua alla gola senza liquidità. Poco serve l’affermazione di Cassis e del consiglio federale che dicono che fino al 29 aprile non si può fallire. Se non hai più soldi che fai?

 

I partiti sono ingessati e hanno paura (nella migliore delle ipotesi) a mettere fuori la faccia. Mps grazie a una rete sul territorio martella quotidianamente, ma ha il difetto di essere o credersi l’unica forza di opposizione e non cerca sinergie che potrebbero far crescere la consapevolezza che dobbiamo fare fronte comune per ribaltare certi paradigmi. ForumAlternativo c’è, discute cerca di prendere posizione e pensa a delle soluzioni , ma è ancora una realtà che necessità di persone disposte a fare rete sul territorio a contribuire per costruire un modo diverso di far politica di difendere e dare voce ai cittadini. I sindacati hanno le loro responsabilità, bene Unia in Ticino, meno a livello nazionale. Troppo lenta e sempre a rincorrere gli eventi. Degli altri stendiamo un velo pietoso... 

 

Questo momento storico in cui ci si accorge tutti di non avere più certezze, sarebbe da cogliere per ridefinire molte cose. Faccio un ultimo esempio, i bancari per anni si sono seduti e compiaciuti del loro sistema e benessere sostenendo quella politica che ha messo in campo avvocati e dirigenti con l’unico pensiero di favorire una certa economia, un certo sistema che andava a braccetto con logiche liberiste estreme. E ancora, la globalizzazione, tutte quelle ristrutturazioni che hanno cominciato a minare le certezze perfino dei direttori di banca (ricordo molti in burnout ). Ora da anni, i ticinesi con il colletto bianco si vedono sostituiti da giovani italici che arrivano dalla Bocconi, i vari dottori a metà prezzo e si accorgono che il loro sistema li sta asfaltando e poco serve avere un avvocato come la signora Natalia Ferrara Micocci prestata a loro difesa senza che mai avessero una cultura sindacale...

 

La situazione è ben più tragica di quello che si pensa, se non cominciamo a reagire verremo tutti formattati e riprogrammati ad uso e consumo di pochi.