Guerra di classe di stampo ottocentesco in salsa zurighese

di Red

 

Nelle scorse settimane la sezione zurighese del sindacato Unia aveva promosso una petizione all’indirizzo del Governo cantonale chiedendo l’interruzione delle attività sui cantieri. 25'000 persone hanno sottoscritto la petizione nel giro di 24 ore. 

 La risposta del Governo giunta in data odierna (un tempismo a dir poco imbarazzante) evidenzia la durezza dello scontro capitale-lavoro che va in scena nei principali centri del Paese.

 

Nel comunicato stampa diramato dal Governo zurighese si sostiene tra le altre cose che "la chiusura dei cantieri sarebbe inutile e sproporzionata, che l’economia non può essere paralizzata e che sui cantieri zurighesi si può lavorare rispettando le norme di protezione emanante dal Consiglio federale". Spingendosi addirittura ad affermare che "le misure emanate dall’Autorità sono le più efficaci per contrastare la diffusione della pandemia". Affermazione quest’ultima che lascia semplicemente sbigottiti!

 

Peccato che, contrariamente a quanto affermato dall’Autorità zurighese la realtà è ben diversa come purtroppo bene evidenziato dalle moltissime segnalazioni giunte direttamente dai cantieri e trasmesse alle autorità. Cantieri dove a Zurigo, come nelle altre regioni della Svizzera tedesca, si registra una situazione semplicemente folle! Lo sanno tutti e d'altronde lo hanno ribadito anche talune associazioni padronali edili, come quella italiana o la stessa sezione ticinese degli Impresari costruttori; sui cantieri oggi non è oggettivamente possibile lavorare in sicurezza.

 

E così mentre anche a Zurigo la popolazione viene invitata a restare a casa, sui cantieri come nelle industrie migliaia di persone sono costrette a lavorare esponendosi quindi al rischio di contagio.

 

Senza tanti giri di parole e senza alcun pudore si afferma, nel centro nevralgico del capitalismo svizzero la supremazia degli interessi economici rispetto alla tutela della salute dei lavoratori, dei loro famigliari e dell’insieme della popolazione.

 

È davvero triste constatare come anche in una situazione di straordinaria emergenza per il Paese, gli ambienti economici ed i loro alleati politici vogliano affermare ad ogni costo l’assoluta supremazia del capitale rispetto alla difesa del bene comune e degli interessi collettivi della società. Costi quel che costi.

 

Una vera e propria guerra di classe condotta senza pudore alcuno. Lasciatecelo dire questo è cinismo allo stato puro!