Commercio locale a Bellinzona, è ora di fare sul serio!

Ronnie David, I Verdi Bellinzona

 

Durante la presente legislatura in Consiglio comunale a Bellinzona abbiamo portato la proposta di indennizzare, almeno parzialmente, i consiglieri comunali con buoni acquisto nei confronti dei commerci locali. 

 

L’intento era quello di iniziare a sensibilizzare sulla necessità da parte di tutti di prestare maggiore attenzione a questo tessuto economico che da decenni soffre l’effetto della concorrenza dei centri commerciali, della vendita online e di prezzi d’affitto estremamente elevati. Gli effetti dell’attuale crisi del Coronavirus si teme possano essere estremamente gravi nei confronti di questo settore e i rischi di chiusure definitive sono purtroppo oggi drammaticamente attuali. Non è un caso che la prima misura del Municipio di Bellinzona sia stata proprio quella di stanziare fino a un milione di franchi a sostegno di queste attività. Una cura a dosi omeopatiche però rispetto alle reali difficoltà di affrontare dei costi fissi non indifferenti senza poter al contempo fatturare.

 

 

"Implementare una moneta locale permetterebbe di creare circoli virtuosi nel sostegno reciproco all’interno della nostra comunità"

 

 

Ora più che mai è necessario cambiare la nostra cultura degli acquisti, da una visione consumistica sfrenata e globale a una più attenta alla nostra realtà locale e alle conseguenze sociali dei nostri acquisti. È indispensabile in questo senso proporre una visione nuova particolarmente virtuosa. Tra queste proposte, che invero in altre realtà ha avuto fortune alterne, vi è l’implementazione di una moneta locale. Uno strumento che permette di creare dei circoli virtuosi nel sostegno reciproco all’interno della nostra comunità. Per fare questo è davvero indispensabile però che tutti facciano la loro parte. A cominciare dai politici, che nonostante l’interesse manifestato dalle associazioni di categoria, a fronte della nostra proposta avevano preferito un approccio più classico, con la convinzione che il mercato si autoregoli. Non è così e ora ne siamo tutti forse un po’ più consapevoli. Come forse siamo tutti più consapevoli che necessitiamo di segnali di ottimismo per il prossimo futuro.