Riapertura delle scuole e campagna elettorale

Demis Fumasoli, ForumAlternativo Lugano

 

Con il comunicato stampa cantonale sulla trafila dell’apertura scolastica, firmato da Bertoli, il Municipio di Lugano ha calato immediatamente il veto, facendo nascere uno scambio di opinioni tra i diretti interessati dapprima (Bertoli – Borradori/Quadri), ed un atto parlamentare in seguito.

La mia formazione professionale, non mi permette di giudicare, e soprattutto di indicare con certezza chi si trova nella ragione. Mi informo leggendo prese di posizione, un po’ come fanno tutti. Ammetto però, che non mi è piaciuto come è stata gestita la situazione, e non penso di essere in solitaria. In cuor mio, non mi trovo del tutto convinto della decisione di riaprire le scuole. Si possono leggere saggi/tesi, che dicono tutto, ed il contrario di tutto.

 

Pensiamo solo allo scambio di opinione tra Koch (il delegato dell’Ufficio federale della Sanità) ed Egger (capo della national COVID-19 Science Task Force): Koch dice “... i bambini non contagiano” (rischio minimo secondo lui), mentre Egger dichiara che non si può escludere la trasmissione da parte dei bambini del Virus. Non è chiaro il modo in cui lo facciano, continua Egger.

 

A tutto ciò, mi adeguo cercando di seguire, come fatto ad oggi, le direttive ed i decreti che vengono emanate settimanalmente da chi ci governa. Rispetto le decisioni collegiali prese dal Governo, sebbene non le condivida tutte.

 

Rispettare…, esattamente come le scelte scellerate, di riaprire sotto la pressione del mondo economico, industrie e fabbriche, che nulla avevano di lavorazioni di prodotti essenziali, coinvolgendo lavoratori provenienti da zone ad alto rischio. Lavoratori costretti a restare in casa (quando si trovano oltre confine), senza diritto di uscita (se non per necessità), ma “gettati” all’interno della nostra società, pur di far fruttare qualche spicciolo all’economia ticinese.

 

Tornando alla diatriba sulle scuole, e confermando che il diritto allo studio è fondamentale e deve essere garantito, bisogna però porre delle condizioni; la sicurezza a tutela della salute sia degli alunni, che dei docenti. E questo, non solo per motivi di pura propaganda elettorale di oggi, o del domani. Con la viva speranza oltretutto, che non si giochi con la salute dei bambini (così come dei docenti), per magari solo riconquistare terreno, perso nei diversi passi falsi intrapresi nella gestione dell’aeroporto!