LA SCUOLA RIAPRE, IN SICUREZZA?

PIAZZA APERTA - Flavio Pico

In questi giorni riprendono quasi tutte le attività. Infatti, la questione sanitaria è stata relegata in secondo piano in seguito alle pressioni delle lobby economiche e malgrado le messe in guardia degli esperti, i quali temono un forte aumento dei contagi.

 

 

Anche la scuola, seppure a ritmo ridotto, riprende la sua attività. Forse sarebbe stato preferibile attendere qualche tempo, anche se è evidente che la chiusura delle scuole ha penalizzato gli allievi che non dispongono di strumenti, locali e sostegno adeguati per seguire la scuola on-line. E ciò ha incrementato gli aspetti selettivi della scuola, che colpisce in particolare i meno abbienti.

 

Tanti ragazzi vivono sentimenti contrastanti al pensiero di rientrare a scuola. Da un lato, non vedono l’ora di rivedere i loro compagni (e magari i loro insegnanti); d’altro lato, hanno il timore che la loro partecipazione alle attività scolastiche possa portare il virus ai loro genitori (e qualche volta ai loro nonni), con i quali condividono gli spazi all’interno della casa.

 

In questo contesto riprendono le polemiche. Ci sono coloro che affermano di preoccuparsi della salute degli insegnanti e, contemporaneamente, vorrebbero ridurre loro gli stipendi. Bertoli risponde picche ad ogni critica. Purtroppo, tuttavia, molte di queste sono giustificate.

 

L’apertura frettolosa ha dimenticato la sicurezza. Il trasporto degli allievi delle medie sarà fatto in sicurezza? Gli allievi entreranno nei bus a uno a uno a distanza di due metri? E dove si siederanno? Prima di entrare in classe, sempre a uno a uno, tutti gli allievi devono lavarsi le mani. Stesso scenario alle fine della lezione. Poi devono disinfettare il banco. Cosa rimane per la lezione? E le attività tra una lezione e l’altra, come sono regolate? E quali sono i controlli e i monitoraggi. Cosa succede con i ragazzi che dovessero manifestare sintomi? Si mandano a casa? Come? E a casa ci sarà qualcuno che li potrà accudire come si deve?

 

L’apertura delle scuole, probabilmente, contribuirà all’aumento dei contagi. Sarebbe però necessario mettere in atto almeno un sistema rigoroso di monitoraggio. Per poter ostacolare il contagio da parte degli asintomatici, oltre alle proposte indicate dal dipartimento, si dovrebbero mettere in atto anche le seguenti misure:

 

  • Tutti i docenti dovrebbero essere sottoposti a precisi esami prima dell’entrata in servizio.
  • Ai ragazzi si dovrebbe controllare la temperatura corporea prima di entrare nell’istituto.
  • Le mascherine dovrebbero essere obbligatorie per tutti.
  • I ragazzi che dovessero risultare febbricitanti dovrebbero essere sottoposti a esami e riaccompagnati a casa, dopo aver verificato se ci sono le condizioni adeguate per non diffondere il contagio a tutti i familiari. Nel caso in cui queste condizioni non fossero soddisfatte, lo Stato dovrebbe trovare una sistemazione alternativa.
  • Ai ragazzi provenienti da zone particolarmente colpite dal virus si dovrebbe effettuare un esame sierologico o fare un tampone o un esame della saliva prima di recarsi a scuola.

 

 

Queste proposte sono già state suggerite. Ma a quanto sembra sarebbero troppo costose. Ancora una volta, prima i soldi, poi la salute. In attesa della prossima pandemia.