Basta violenza e ingiustizia in Bolivia!

PIAZZA APERTA - Associazione Chajrarunaj Masis*

In questo periodo siamo estremamente preoccupati per quello che sta succedendo in Bolivia che, già provata come tutto il resto del mondo per il coronavirus, attualmente deve confrontarsi con un governo illegittimo.

 

Governo illegittimo che con un colpo di stato si è messo al potere autoproclamandosi come supposto governo di transizione e che attualmente approfittando della pandemia, reprime con violenza qualsiasi manifestazione di reclamo o di disapprovazione per le misure adottate. La popolazione indigena contadina e delle periferie urbane è ormai agli estremi della sopportazione. È duramente provata a causa d questi mesi di inattività, durante i quali non ha ricevuto nessun aiuto. Considerando che la maggior parte di questa popolazione vive alla giornata, si è arrivati dopo questi 50 giorni di una “specie di coprifuoco” a non avere nemmeno un soldo in tasca per sfamare i propri famigliari. In Bolivia la situazione è molto diversa da quella svizzera, non si può pretendere che la popolazione resti chiusa in casa morendo di fame o per mancanza d’acqua che non arriva a causa delle cisterne bloccate e i militari in strada che controllano qualsiasi movimento.

 

Denunciamo quindi come associazione questa situazione, questo abuso da parte del governo che approfitta di un’emergenza sanitaria per continuare nell’affermare il proprio potere e rifiutandosi di chiamare alle elezioni malgrado parlamento e senato lo stiano chiedendo da giorni.

 

Siamo preoccupati soprattutto per la violenza che potrà scatenarsi se il governo dovesse continuare con questa sua posizione militarista e dittatoriale, fregandosene di quanto viene deciso in senato e parlamento e soprattutto di quanto il popolo sta chiedendo a gran voce per allentare le misure restrittive drastiche.

 

La situazione attuale ha tutte le credenziali per sfociare in quello che è successo nel mese di novembre scorso quando Jeanine Añez si è autoproclamata presidente della nazione. Le popolazioni indigene contadine e dei “barrios” popolari potrebbero esplodere in massicce manifestazioni di disapprovazione che immediatamente verranno represse con le armi di militari e polizia.

 

Per questo denunciamo e chiediamo alle istituzioni internazionali per i diritti umani, ai politici affidabili, ai giornalisti e ai mezzi di comunicazione trasparenti di unirsi alla nostra preoccupazione; vigilando, informando e denunciando le atrocità del governo transitorio. Non da ultimo, vi rendiamo noto che in questi giorni, in Bolivia è stato imposto il decreto 4231 che stronca la libera espressione, la democrazia e la legge sulla libertà di stampa.

 

 

Grazie per ascoltarci e per il vostro sicuro appoggio alle popolazioni indigene della Stato Plurinazionale della Bolivia.

 

 

 

 

* Ivano Lurati, Presidente Associazione Chajrarunaj Masis

Alba-Suiza

Allende Vive

Aipazcomun Suiza

AYNI Zurich

Cochiti

Coordinadora MAS-IPSP de Europa

Consejo pro-Bolivia en Europa

Pop-Ticino

Argentin@s para la Victoria