PIAZZA APERTA - Le giovani verdi
Sorge il dubbio se valga la pena esprimersi sull’ennesima, inutile e sterile polemica lanciata da una certa destra che non sa più cosa inventarsi per accaparrarsi un pugno di voti, o forse proprio non sa più cosa inventarsi in generale.
Ma forse è proprio l’omertà dimostrata da chi negli ultimi decenni non ha voluto abbassarsi di livello, ad essere complice di un dilagare sempre maggiore di costumi politici basati sulla menzogna, sull’odio e sul disprezzo generale dei diritti umani. Noi non ci stiamo e deploriamo a gran voce l’inadeguatezza dei giudizi superficiali, inesatti e denigranti espressi sull’agenda scolastica 2020/2021, elaborata dal DECS in collaborazione con il DSS e RADIX e distribuita nelle scuole medie, nelle quinte elementari e nelle prime classi delle scuole medie superiori.
Quest’anno l’agenda scolastica è dedicata a quelle ragazze e a quei ragazzi che in tutte le parti del mondo si sono impegnati e si impegnano a difendere i diritti umani e della Terra. Tra le pagine, che saranno presto riempite di scadenze scolastiche, di espe e di compiti, troviamo le storie di Malala, giovane attivista pakistana in favore del diritto all’educazione, Greta Thunberg, che altra colpa non ha se non quella di ripetere senza sosta un messaggio apparentemente condiviso dalle nazioni sottoscriventi il protocollo di Kyoto e l’accordo di Parigi sul clima, tra cui troviamo anche la nostra amata patria , con la differenza che almeno lei non dimentica gli impegni presi.
Continuando a scorrere le pagine dell’agenda della discordia (incredibile, finora nessun segno di rivoluzionari terroristi muniti di falce e martello), troviamo Severn Suzuki, attivista intervenuta all’età di 12 anni al Vertice della Terra delle Nazioni Unite nel 1992, in favore di un’umanità più rispettosa dell’ambiente, e un contributo sul rispetto quale elemento fondamentale alla lotta contro il bullismo (ups, forse era meglio mettere “per combattere il bullismo non c’è niente di meglio che la tradizionale legge del taglione, elvetica al 100%”). C’è poi la storia di Nadia, attivista irachena contro ogni forma di violenza, in particolare quella sessuale, che ha vissuto sulla sua pelle quando fu rapita e resa schiava dall’Isis dopo un attacco al suo villaggio in cui furono uccise 600 persone. Poi un contributo sull’importanza della solidarietà, uno sulle emozioni (cos’è sta diavoleria? I nostri pargoli a scuola devono imparare la matematica, mica come ridere e piangere) e uno sul diritto ad avere sufficienti spazi pubblici in cui poter giocare e svagarsi (per i figli di nessuno, ovvio, che quelli perbene restano nel giardino di casa, senza disturbare la quiete pubblica con urla e schiamazzi).
Le ultime pagine tematiche sono dedicate ad Anuna, una dei leader delle proteste contro il cambiamento climatico in Belgio, a Olga, studentessa russa che rivendica il diritto a ritrovarsi a manifestare pacificamente e alla libertà di parola, a Emma, che si batte contro la proliferazione delle armi da fuoco dopo essere scampata al massacro di Parkland presso la Marjory Stoneman Douglas High School in Florida, a Licypriya, giovanissima attivista indiana che vuole salvare il nostro pianeta e il nostro futuro e ad Autumn, sedicenne nativa canadese che si impegna affinché tutti i bambini, in particolare quelli che vivono nelle riserve indiane, abbiano accesso all’acqua potabile (diritto umano fondamentale).
I dipartimenti deputati all’educazione, alla cultura, alla sanità e alla socialità, attraverso la pubblicazione di quest’agenda, non hanno fatto altro che adempiere al loro legittimo compito di sensibilizzare sui diritti fondamentali di cui ognuna e ognuno di noi deve poter beneficiare per godere di una vita dignitosa. Diritti fondamentali come quello di vivere in un ambiente sano, di poter immaginare un proprio futuro, di poter imparare, studiare, esprimere liberamente la propria opinione, di essere tutelate e tutelati da ogni forma di violenza. Diritti su cui si fonda la nostra Costituzione.
Chi fa propaganda qui non è sicuramente chi ha redatto l’agenda scolastica 2020/2021, bensì chi cerca in ogni modo di destituire la cultura del rispetto, che sia verso altri esseri umani o verso l’ambiente che ci ospita e sostiene. Chi, così facendo, dimostra di non avere nessun interesse ad ascoltare e ad adoperarsi per i temi che concernono e preoccupano tutte e tutti noi, ma soprattutto le giovani generazioni.