di ForumAlternativo
La campagna in vista della votazione sull’iniziativa UDC del prossimo 27 settembre sta entrando nel vivo. Il ForumAlternativo ha profondo rispetto nei confronti di coloro che a seguito dell’imbarbarimento delle condizioni di lavoro sperano che votando sì all’iniziativa si possano contrastare dumping salariale e abusi contrattuali migliorando così le condizioni quadro che governano il nostro mercato del lavoro.
La situazione è drammatica, per cui è comprensibile che molti non vedano altra via d’uscita se non quella di far saltare il banco.
Così facendo, però si finirà con il cadere dalla padella nella brace. Contrariamente ai proclami dell’UDC, l’iniziativa non ha l’obiettivo di ridurre il numero di migranti presenti nel nostro mercato del lavoro, ma bensì di poter disporre di manodopera estera spogliata di qualsiasi diritto. L’iniziativa è uno strumento voluto da Magdalena Martullo Blocher e dagli altri imprenditori e turboliberisti dell’UDC per abolire le misure di accompagnamento, indebolire i contratti collettivi e le disposizioni legislative che tutelano i salariati, e tornare così ai famigerati contingenti che spalancherebbero le porte a lavoro nero, discriminazioni e ad una ancora più brutale messa in concorrenza tra lavoratori. Votare sì non vuol quindi dire salvare il nostro mercato del lavoro, ma sacrificare i lavoratori (residenti e non) sull’altare della libera concorrenza.
Trent’anni di politiche liberiste hanno oggettivamente peggiorato le condizioni di vita e di lavoro della popolazione e hanno spinto sempre più persone ai margini della nostra società. Oggi, a seguito dell’esplosione della pandemia, la situazione è ancora più allarmante, in particolare nella nostra regione. I primi a subire le conseguenze di questa situazione saranno i lavoratori più fragili e con contratti flessibili e precari come gli interinali, i giovani e le donne. Queste ultime, in particolare, stanno già venendo espulse dal nostro mercato del lavoro, come evidenziato dall’Ufficio federale di statistica.
Far saltare il banco in un contesto come questo, come chiede l’UDC, avrebbe conseguenze drammatiche per tutti i lavoratori ticinesi. Nel contesto che purtroppo ben conosciamo l’unica via da seguire è il rafforzamento dei diritti dei lavoratori, unico vero antidoto al dumping salariale e al peggioramento delle condizioni di impiego. E per questo rilanciamo con forza la richiesta dell’attribuzione di uno Statuto speciale al Ticino che permetta di contrastare le derive del nostro mercato del lavoro.
Uno Statuto che permetta alle Autorità di verificare in modo puntuale le condizioni contrattuali di ciascun dipendente attivo in Ticino attraverso un deciso potenziamento delle autorità ispettive (comprese quelle degli stages che vedono impiegati centinaia e centinaia di giovani e che oggi subiscono condizioni salariali indegne), che preveda sanzioni più elevate nei confronti di tutti quei datori di lavoro che commettono abusi, che favorisca l’introduzione di un vero salario minimo dignitoso (certamente non quello indecoroso fissato dal Parlamento a livelli delle prestazioni assistenziali), che permetta l’istituzione di una sezione del lavoro all’interno del Ministero pubblico per combattere tutti quei reati penali che vanno in scena oggi nel mondo del lavoro e che renda possibile l’estensione dei contratti collettivi con salari minimi e obbligo di tredicesima. Le soluzioni, insomma, non mancano. Basta avere la volontà politica di attuarle.
Oggi ci troviamo pertanto ad un bivio. Il ForumAlternativo si batte affinché vengano rafforzati i diritti dei lavoratori e venga ridata dignità al lavoro e alle persone. Per questo diciamo no all’iniziativa dell’UDC, un’iniziativa subdola che assesterebbe un colpo mortale al già insufficiente controllo del mercato del lavoro e spalancherebbe le porte al più bieco sfruttamento dei lavoratori, come auspicato dai miliardari alla Blocher. Se vogliamo dare prospettive alla nostra regione e alle future generazioni dobbiamo agire e farlo in fretta.
Rafforziamo diritti e solidarietà e battiamoci affinché al nostro Cantone venga riconosciuto uno Statuto speciale, con delle misure concrete. Il resto sono solo chiacchiere.