L’ipocrisia

PIAZZA APERTA - Flavio Pico, Lugano

 

Con la riapertura delle scuole mi sembra che tutta l’ipocrisia dei nostri governanti si sia palesata.

 

Il Governo ticinese non è stato in grado di investire nella scuola nemmeno in un momento così delicato e particolarmente critico. I ragazzi sono rientrati nelle aule come nulla fosse, è stato raccomandato loro di lavarsi le mani con il sapone e di misurarsi la febbre e in caso di malessere di rimanere a casa. Il così tanto decantato distanziamento sociale sembra che, per i nostri ragazzi, sia una precauzione superflua, almeno per i ragazzi tra i dieci e i quindici anni.

 

A questo punto mi chiedo se è tutta una farsa. Stiamo vivendo in un film di fantascienza? E chi sono i buoni e chi i cattivi? I buoni sono quei governanti che hanno stanziato miliardi per garantire il distanziamento dei ragazzi al rientro in classe o i nostri rappresentanti politici che hanno incentrato la loro decisione sul risparmio economico? I cattivi sono coloro che cercano ad ogni costo di monitorare facendo tamponi a tappeto e isolando intere classi, se vi trovano un contagiato sia pure asintomatico, o i nostri che hanno disposto di mandare a casa i ragazzi che non si sentono bene durante le ore scolastiche lasciando che sia la famiglia a decidere se andare dal medico oppure no e in un secondo tempo, se la famiglia ha deciso di mandare il proprio figlio dal medico, sia quest’ultimo a decidere se fare il tampone oppure no.

 

Mi ricordo le parole dell’Onorevole Bertoli quando in marzo molte famiglie e alcuni sindaci avevano deciso, i primi di non mandare i figli a scuola, e i secondi di chiudere gli istituti scolasti, mi sembra che abbia detto che chi chiudeva le scuole si doveva assumere le conseguenze di questa decisione che secondo lui avrebbe portato a un contagio dei propri parenti e in particolare dei loro nonni. Anche questo, magicamente, non è più vero: se un ragazzo dovesse risultare positivo al coronavirus deve rimanere a casa e la propria famiglia dovrà accudirlo come meglio può, anche se l’unica persona disponibile è il nonno o la nonna.

 

Come datore di lavoro, i nostri governanti mi sembra si distinguano per il loro essere cinici: alla riapertura delle scuole in maggio vi erano degli accorgimenti per quei docenti ritenuti, dal medico cantonale, particolarmente a rischio, queste persone non potevano entrare in una classe nemmeno se questa era limitata a 12 ragazzi. Ora le stesse persone, forse grazie ad un intervento da parte di Harry Potter, non sono più particolarmente a rischio, le loro patologie, per i nostri governanti, sono improvvisamente sparite. Alcuni di questi soggetti si sono messi in malattia ed altri stanno cadendo in una depressione che avrà conseguenze per il resto della loro vita, ma al datore di lavoro pubblico tutto questo non interessa.

 

Lungi da me l’idea che l’Onorevole Bertoli possa essere un sovranista o un demagogo. Probabilmente in una scuola che si professa laica, l’Onorevole Bertoli, ad inizio anno scolastico si è trovato a pregare durante le messe di sede che sempre più istituti scolastici promuovono. Forse un domani avremo anche la preghiera nella moschea di sede.

 

Mentre la cattivissima Europa ha deciso di stanziare centinaia di miliardi di euro a fondo perduto per rilanciare l’economia con un vero piano che guardi all’ecologia, e le banche di tutta Europa chiedono di congelare le regole di Basilea 2 e Basilea 3 per la situazione eccezionale in cui ci troviamo, i nostri politici, che fino a ieri si son prodigati a svuotare le casse del Cantone proponendo sempre più sgravi fiscali ai soliti noti, oggi, molti di essi sono pronti a chiedere tagli al personale pubblico e sacrifici nel campo della socialità. Proprio come se nulla sia successo o stia succedendo.

 

Stranamente i soldi per mantenere il distanziamento dei nostri politici non sembrano mancare, loro non possono, come noi esseri comuni mortali, incontrarsi nei luoghi preposti usando la mascherina, no, loro devo mantenere il distanziamento sociale.

 

Alcuni esponenti politici hanno chiesto le dimissioni di alcuni dei nostri governanti, io mi accontenterei se, a causa di queste, a mio avviso, superficiali misure per contenere il contagio da Covid-19, qualcuno pagasse penalmente per le future morti da contagio. Trovo tutto molto triste e sono veramente convinto che il popolo ticinese si meriti di meglio.