Soddisfazione per il NO all’iniziativa dell’UDC, però i problemi rimangono

PIAZZA APERTA - USS-Ticino e Moesa

Prendiamo atto con soddisfazione che l’iniziativa dell’UDC per la soppressione della libera circolazione delle persone è stata respinta. L’UDC, con questa iniziativa, non intendeva proteggere la mandopera locale. 

 

Infatti si è sempre opposta a ogni misura a favore dei lavoratori e delle lavoratrici, in particolare all’introduzione di un salario minimo e alle misure di accompagnamento.

 

In Ticino il risultato è stato diverso. La particolare situazione del mercato del lavoro ticinese e i numerosi abusi riscontrati hanno probabilmente convinto molti cittadini a sostenere l’iniziativa. È comunque importante sottolineare come il risultato sia molto meno favorevole agli iniziativisti che quello ottenuto nel 2014, segno che gli argomenti sindacali hanno fato breccia nell’elettorato. Un elemento importante questo in vista delle prossime battaglie che i sindacati intendono portare avanti, perché i problemi rimangono.

 

Sono necessarie e urgenti regole più rigorose contro il dumping salariale. Devono in particolare essere garantiti in tutti i settori professionali salari svizzeri, attraverso la generalizzazione dei contratti collettivi e l’adozione di contratti normali di lavoro. Deve pure essere respinto il progetto di accordo quadro tra la Svizzera e l’Unione europea. Esso infatti favorisce il dumping salariale e favorisce la privatizzazione dei servizi pubblici.

A questo riguardo, L’USS-Ticino ha deciso di rivolgere un appello agli organi sindacali nazionali.