È ora dello statuto speciale per il Ticino!

PIAZZA APERTA - I Verdi del Ticino

L’iniziativa UDC per la limitazione è stata chiaramente respinta dalla popolazione Svizzera, conscia del fatto che non fosse la via né giusta né lungimirante da percorrere. È evidente però che il voto favorevole del Ticino denuncia la necessità di intervenire urgentemente e in maniera risolutiva per tutelare le condizioni lavorative del nostro cantone. Disdire gli accordi bilaterali e colpevolizzare migranti e frontalieri con campagne denigratorie è chiaramente dannoso per il Cantone oltre che assolutamente inefficace.

 

Ignorare il problema sarebbe però altrettanto miope. Per questo motivo già nel 2019 (e prima, nel 2009) i Verdi del Ticino avevano presentato un’iniziativa cantonale per chiedere alla Confederazione di occuparsi urgentemente della questione attraverso l’istituzione di uno statuto speciale per il Canton Ticino e per altre zone di frontiera con problematiche analoghe. Purtroppo, ad oggi, questo atto risulta ancora inevaso. Come mai il Gran Consiglio, la sua commissione Economia e Lavoro e i suoi membri non hanno interesse ad accelerare la procedura?

 

I tempi sono maturi e il Ticino ha espresso chiaramente il suo disagio con il voto in controtendenza di domenica. Per attuare contromisure specifiche alle conseguenze negative degli accordi di libera circolazione, sono necessarie maggiori competenze cantonali in materia di diritto del lavoro, ad esempio attraverso la possibilità di fissare salari minimi economici (e non sociali), il rafforzamento dei contratti collettivi, maggiori controlli delle condizioni contrattuali o lotta attiva agli abusi. I Verdi del Ticino e cofirmatari vogliono un disciplinamento che fornisca al Ticino gli strumenti istituzionali necessari per regolamentare il nostro selvaggio mercato del lavoro e che ponga un freno alla precarietà dilagante, causa di povertà e marginalizzazione sociale. Slogan populisti e denigratori non risolvono nulla, lo dimostra il continuo deterioramento delle condizioni di lavoro nel nostro cantone.