Denuncia contro una trasmissione anti-cubana della Radio Romanda

di Franco Cavalli, Medicuba Europa

 

Con l’appoggio di una settantina di personalità (tra cui Dick Marty, Jean Ziegler e diversi professori delle facoltà di medicine svizzere) ho recentemente inoltrato denuncia all’autorità federale di sorveglianza radiotelevisiva... 

... contro la trasmissione “Les médecins cubains envoyés à l'étranger en renfort dans la lutte contre le coronavirus” andata in onda nell’emissione radiofonica “Tout un monde” il 13 maggio scorso alla Radio Romanda.

 

Questa denuncia l’ho fatta quale presidente di Medicuba Europa, un’associazione che ha sede in Ticino e che coordina le attività di 14 sezioni nazionali sul continente. Lo scopo di Medicuba Europa è il sostegno al sistema sanitario cubano incluso l’appoggio materiale per le oltre 80 missioni mediche ed infermieristiche che Cuba intrattiene in almeno 4 continenti.

 

Denunce simili sono state inoltrate da Medicuba Svizzera nonché dall’Associazione Svizzera-Cuba. Queste denunce sono avvenute in quanto la succitata trasmissione ha cercato di dimostrare in modo scorretto che le missioni mediche cubane, comprese quelle realizzate recentemente per aiutare molti paesi a combattere la pandemia da Coronavirus, rappresentano una forma moderna di “tratta degli schiavi”.

 

Come è noto, questa è la tesi inventata dall’attuale amministrazione americana, che sta approfittando della pandemia per cercare d’affamare l’isola caraibica, tesi con cui tenta a suon di dollari di screditare queste missioni estremamente popolari e ben accolte da tutti i paesi, tanto che attualmente c’è un movimento internazionale che le sta proponendo per il premio Nobel della pace.

 

La trasmissione della Radio Romanda si è basata unicamente su testimonianze di noti oppositori al governo dell’Avana, su una presentazione assolutamente unilaterale, parziale e spesso inveritiera dei fatti ed è avvenuta senza alcun contraddittorio. In questo senso quindi era in netto contrasto con gli articoli della Legge Radiotelevisiva, che esige che il nostro servizio pubblico garantisca un minimo di oggettività.