Manipolazioni di provincia

di Ivan Miozzari

 

L’informazione autorevole e improntata all’etica dei giornalisti è funzionale al corretto funzionamento di una comunità. In un territorio che vede l’informazione concentrata in poche mani, ci si aspetta che editori e cronisti comprendano l’aumentata responsabilità nel porsi come riferimento autorevole in mezzo al bailamme della sovra-informazione e delle verità alternative.

Purtroppo c’è spazio sui nostri media anche per le informazioni “imprecise”. Cioè non verificate, talvolta inveritiere, usate per costruire in modo fazioso una narrazione che giustifichi un certo tipo di pensiero che risponde al bisogno di conferme di una parte della comunità, di fatto manipolandola.

 

Un fresco esempio è l’articolo de laRegione a firma di Marino Molinaro, il cui commento dal titolo “Manifestanti e proporzionalità […]” riflette in modo chiaro questo meccanismo.

 

Molinaro comincia con l’accorpare situazioni molto diverse tra loro in un unicum da considerare deprecabile. Le definisce “tre manifestazioni pubbliche con connotazioni politiche simili ma in contesti diversi”. E così si concede di equiparare una manifestazione di dissenso del 2019, una manifestazione che porta nello spazio pubblico un dibattito sulle preoccupazioni sociali di questo tempo e un’azione civica di sensibilizzazione attraverso il volantinaggio. Tutte legittime, ma tutte diverse.

 

Un’altra leva narrativa utilizzata dal giornalista è la distorsione dei singoli significati e delle singole azioni. Così un dibattito sulla precarizzazione dei rapporti sociali e lavorativi nell’ambito delle necessarie precauzioni contro il covid-19 diventa tra le dita del cronista una “protesta contro le restrizioni anti-pandemia”. Allo stesso modo, far presente all’agente che volantinare è un diritto costituzionale e che la Polizia non è titolata a proibirlo, fa dire al giornalista “la loro reazione ha indotto una giovane poliziotta a usare la divisa in modo autoritario”.

 

Un’altro elemento di rilievo è l’uso della denigrazione. Questa modalità di comunicazione siamo perlopiù abituati ad osservarla nelle testate e nell’informazione on-line, profilate politicamente. C’è da augurarsi, e da augurare a tutta la comunità, che non sia questo il nuovo corso della Regione in ciò che risulterà dalla transizione che sta vivendo.

 

Il comunicato stampa di un movimento politico che ha partecipato con successo alle elezioni federali, che è sempre più popolare e a cui viene riconosciuta una certa autorevolezza politica (vedi il successo dei Quaderni e dell’on-line), comunicato firmato, può essere definito “anonimo” solo se le intenzioni sono quelle di gettare un ombra sul movimento, di renderlo sospettabile.

 

Nello stesso solco si inserisce l’affermazione “lo stesso forum ha poi incaricato i Verdi (insieme ai quali correrà alle elezioni 2021) di presentare al Municipio un’interpellanza piccata”. Qui si tenta di dipingere dinamiche tra alleati che di fatto non esistono. Ma ciò assolve ad almeno due esigenze: in primo luogo a sopperire a un’ignoranza, l’ignoranza dei reali e attuali meccanismi collaborativi che la politica, quella responsabile nei confronti della comunità e del territorio, è chiamata ad attuare; ignoranza che non viene superata poiché si rinuncia a porre le domande e andare alle fonti. La seconda esigenza è di tipo politico. Si tratta di dare una connotazione negativa ad un movimento politico liquidandolo come succube di un alleato, incapace di autonomia di pensiero e azione. Come suggerisce Molinaro mettendo nel mirino I Verdi di Bellinzona.

 

Non manca l’elemento chiave di ogni propaganda, l’omissione. Questo è il caso quando Molinaro si dimentica di dire che l’interpellanza di cui si sarebbero macchiati i Verdi è firmata anche da Unità di Sinistra-Partito comunista.

 

Omissione di cui il cronista accusa il ForumAlternativo: “non dicono che il capo del Servizio esterno della Polcom […] si è scusato con i due manifestanti”. Anche in questo caso non ha ritenuto necessario, il giornalista, verificare presso la fonte, che ha emesso il comunicato. Ma non sarebbe stato utile a un certo costrutto sapere che ForumAlternativo ha ricevuto informazione di ciò ed ha potuto dunque verificarla solo dopo il comunicato della polizia.

 

Le scuse - ci mancherebbe che non si fossero scusati - sarebbero sufficienti per aver impedito d’autorità l’esercizio di un diritto politico garantito?

 

Qui arriviamo all’interessante invito di Molinaro in conclusione: “meglio sarebbe far verificare seriamente queste situazioni incaricando le apposite istanze”. Dimentichiamo per un attimo che l’Interpellanza al Municipio è precisamente l’apposita istanza, e vediamo di valorizzare quel “verificare seriamente” anche nel contesto della comunicazione che assolve al servizio pubblico dell’informazione.

 

E’ manifesto che nel suo commento Molinaro fa scarso uso di fonti e verifiche. Per descrivere la dinamica dei fatti probabilmente non gli è necessario essere presente, sentire le parti o eventuali testimoni. Probabilmente è sufficiente un po’ di inventiva e di pregiudizio.

 

È più che legittimo, oltre che auspicabile, che un giornalista apporti al dibattito pubblico la propria opinione, purché essa sia autorevole e si basi dunque sulla critica del contesto reale. È necessario che un quotidiano che si vuole equidistante ponga costante attenzione e si prenda cura del proprio ruolo all’interno di una comunità. È tanto da chiedere, ma anche il minimo.