PIAZZA APERTA - Bruno Brughera, Portavoce AIDA
Ieri il municipio di Lugano ha comunicato di aver ratificato la decisione della giuria di assegnare il 1° premio per la riqualifica dell’ex Macello al progetto CAMPUS MATRIX.
Il progetto pubblicato, come ogni progetto architettonico, può piacere o non piacere. Non sta alla nostra associazione esprimersi in questo senso, né lo vogliamo fare. Il progetto potrà anche essere bello e accattivante ma dal nostro punto di vista la questione è un’altra: il senso di un’operazione di restyling senza tener conto dell’attuale contenuto, che per decenni ha permesso esperienze di aggregazione, di espressione culturale, con una forte valenza civica di solidarietà, di militanza, di resistenza e soprattutto di non omologazione.
A Lugano mancano spazi di aggregazione aperti. Questo progetto di fatto cancella la possibilità di continuare un’esperienza di autogestione (tanto più che nulla si è fatto di concreto per proporre uno spazio alternativo). Se solo avesse voluto, l’esecutivo avrebbe potuto immaginare una ristrutturazione del luogo che contemplasse quella presenza, ma ha preferito, con la spinta della maggioranza del consiglio comunale, innescare la sua piccola battaglia contro il CSOA.
AIDA sempre criticato questo modo di procedere che nega il dialogo, benché lo proclami a parole. Se l’iter proposto dal Municipio andrà in porto, la storia del macello chiuderà un capitolo centrato sui contenuti per entrare in una dimensione centrata sulla forma: un bello spazio vuoto di cui compiacersi, indipendentemente da cosa ci troverà poi posto.
Ma il tema dell’autogestione rimane, eccome!