Cassis, dimissioni!

di ForumAlternativo

 

Quanto svelato dall’inchiesta di “Temps présent” (disponibile sul sito della RTS, bit.ly/35NwFSk) conferma quello che noi e molti altri diciamo da anni: Ignazio Cassis è inadatto al suo ruolo di Consigliere Federale e di capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), e in quanto tale deve dimettersi da entrambe le cariche.

Sotto la sua direzione, la Svizzera è passata da attore rispettato della diplomazia internazionale a pedina di uno dei più beceri governi americani della storia. La neutralità elvetica e la posizione della Svizzera nel mondo sono state sacrificate per andare a braccetto con personaggi come Trump e Netanyahu, e il tutto per ottenere un accordo di libero scambio con gli USA che rimane ad oggi pendente.

 

Dopo aver passato quattro anni piegato supinamente ai diktat del suo omologo americano Mike Pompeo – e a fungere da cassa di risonanza alle rivendicazioni del clan Trump – Cassis si appresta a rappresentare la Svizzera nel mondo non solo in veste di ministro degli esteri, ma anche come Presidente della Confederazione, carica che ricoprirà l’anno prossimo.

 

Non possiamo accettare che la neutralità e la tradizione umanitaria elvetica siano rappresentate da una versione in miniatura dei più fedeli seguaci di Trump, da un sostenitore di un regime di apartheid come Israele (per riprendere la definizione di B’Tselem, la principale ONG israeliana per i diritti umani), da un lobbista della peggior specie con l’abitudine di mentire ai suoi colleghi del Consiglio federale (come mostrato da un inchiesta del Tages Anzeiger dello scorso 5 gennaio) e ai suoi concittadini (le sue recenti balle sull’iniziativa “Multinazionali responsabili” sono solo la punta dell’iceberg). Ma soprattutto, da qualcuno che sabota le missioni umanitarie dell’ONU e che calpesta i diplomatici svizzeri che non si piegano ad una visione trumpiana del mondo.

 

L’affaire Krähenbühl, insomma, è solo la ciliegina sulla torta. Se Cassis avesse un briciolo di decenza, rassegnerebbe seduta stante le sue dimissioni.

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