Onsernone: la scuola è salva, ma a che prezzo?

di RedQ

 

“La scuola è salva”, titolava quest’estate la Regione riferendosi alla scuola elementare e dell’infanzia in valle Onsernone. Il DECS voleva chiudere una delle sue due sezioni e mandare i quattro bambini della scuola dell’infanzia nelle Terre di Pedemonte.

Dopo un ricorso del Comune, una petizione della popolazione vallerana e gli interventi di due granconsiglieri del Locarnese, il DECS fece parzialmente retromarcia: le due sezioni possono restare per l’anno scolastico in corso in valle, ma una delle due – cioè la metà della spesa per la scuola in valle – la deve pagare il Comune.

 

L’Onsernone non è “Collina d’Oro”: tra i tre “miracoli” del Ticino, ai tempi figuravano il ponte-diga di Melide, il campanile d’Intragna e la fame dell’Onsernone. Oggi in Onsernone non si patisce più la fame, ma la valle resta una delle zone più povere del Cantone. Dopo aver dovuto pagare nell’Ottocento la sua strada – fatto unico in Ticino –, oggi si vede costretta a pagare la metà della sua scuola.

 

Al Municipio della valle non è restato altro che accettare il ricatto per poter evitare a dei bambini in tenerissima età di dover fare i pendolari e passare la maggior parte delle loro giornate fuori dalla valle, sorte che tocca a tanti abitanti adulti delle varie valli del cantone. I bambini piccoli come possono stabilire un rapporto con la valle quando già a quattro anni sono costretti a uscirne tutti i giorni?

 

Ci chiediamo a che cosa servono i grandi “Masterplan”, i “valley-manager” e i proclami – specialmente in fase pre-elettorale – a difesa delle “nostre valli”, quando poi per un pugno di soldi si vuole togliere un elemento come la scuola, fondamentale per tenere o attirare in valle non soltanto dei pensionati ma giovani famiglie con bambini.

 

Scuola laica tanto cara a Stefano Franscini, che la promosse ai suoi tempi nelle valli del Ticino. Oggi la legge prevede un numero minimo di allievi per poter mantenere una sezione scolastica. Ma una modifica della legge varata dal Gran Consiglio nel 2019 permette, in condizioni socioeconomiche particolari, di derogare da queste cifre. Quale regione se non l’Onsernone riempirebbe queste condizioni? Allora il gesto del DECS di concedere la seconda sezione alla scuola in valle – per farla poi comunque pagare ai suoi abitanti – ci richiama Johann Heinrich Pestalozzi, padre fondatore della moderna pedagogia in Svizzera, quando disse: “Misericordia significa far annegare il diritto nella fossa del letame della carità.” Carità poi a buon mercato

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