Lettera aperta ai cittadini di Lugano

Bruno Brughera*

Concittadini, sento l’esigenza di esternare alcune riflessioni a ruota libera nell’intento di suscitare in voi dei dubbi sul nostro presente e futuro.

 

È bene aprire gli occhi e magari cominciare ad indignarsi, sarebbe ora che la gente si indigni di più, boicotti, reagisca di fronte allo squallore imperante della politica e dei suoi attori principali, di tutti colori, …

 

Frasi fatte, teatrini imperanti, promesse che non manterranno e in nome sempre degli elettori che li legittimano. I meccanismi sono noti, ma ogni qualvolta, sembra che ci si dimentica di com’è gestita la cosa pubblica, e allora tu cittadina e tu cittadino, subite senza che vi siano dei reali benefici e cambiamenti promessi.

 

Una verità, è che la società civile di per sé non conta praticamente più nulla, se non per essere munta e accontentata con qualche evento di richiamo dove saranno ancora una volta pochi a guadagnarci. Ognuno fa i propri interessi e non di rado, sono anche trasversali, magari facendo finta di osteggiare l’avversario di turno, ma poi nei corridoi c’è sempre modo di accomodarsi. Che dire delle dinamiche che portano ad ascoltare e intervenire per l’amico dell’amico, solo se però, provvisto del pedigree di “cosa nostra”, altrimenti sarebbe solo un infame a sfruttare le conoscenze per un proprio interesse ancorché ne abbia diritto come cittadino. …

 

Di brava gente ne conosco, che si adopera, che lavora bene, e si da fare, molte altre invece sono false e se non hanno un tornaconto, stai pur certo, caro elettore, che sei buono solo ogni 4 anni.

Parlavo di società civile, del bisogno di trasversalità, di solidarietà, di aperture e di sensibilità verso l’altro verso anche il diverso in contrapposizione a quanto ho citato, all’ottusità e arroganza di chi si sente superiore a tutto e tutti. Lugano, la società in generale, richiede collaborazioni non solo di opposizioni, ma nemmeno di sudditanza. Il diritto di esprimere, di promuovere idee, dubbi deve essere un valore aggiunto non una rottura di balle per chi gestisce la cosa pubblica. Le minoranza vanno sostenute non denigrate e calpestate come se fossero degli scarafaggi, e gli stessi devono a loro volta essere pragmatici e vedere l’insieme delle cose e non solo il loro piccolo orticello, altrimenti non ne verremmo mai a nulla. Maggiore rispetto e più onestà intellettuale sarebbero davvero auspicabili per far fronte alle varie sfide che ci attendono. Una città che deve fare delle scelte chiare, abbandonare la pratica del provvisorio, piuttosto, preferisco che non facciano che aspettino la scelta migliore..

 

L’egoismo sta prevalendo su tutto, la città si è venduta e svuotata di significati tangibili. Non ci sono spazi sociali veri per varie fasce della popolazione, a stento si tollerano (ancora per poco) i Molinari, relegati in una struttura provvisoria. Non gli si vuole riconoscere il valore di relazione che creano tra coetanei e il contributo con le esperienze pregresse. Ci sono numeri importanti di fruitori del ”macello”, ma da sempre, visto che non sono conformati o omologati, i giovani danno fastidio e da sempre si cerca di boicottare la loro esperienza. I veri volti e il vero pensiero sulla questione giovanile sta emergendo nello squallore di affermazioni pre- elettorali. Si creano situazioni artificiose per le famiglie e si ghettizzano gli anziani in strutture….mancano spazi per artigiani, per negozi normali, di via Nassa e Via Pessina ne abbiamo abbastanza. Gli affitti sono carissimi, anche nei villaggi come Brè. Gli esercizi pubblici del centro sono per pochi e comunque non c’è vita oltre a quella dell’apparire, se non quando organizzano eventi di grande richiamo. Creati e pensati per un centro voluto e tenuto in vita in modo artificiale, com’è artificiale e profondamente scorretto chiudere il lungolago deviando il traffico in quartieri come Loreto, creando situazioni profondamente lesive per i diritti di chi ci vive. Ben venga la chiusura del centro e del lungolago, ma allora progettate e costruite qualcosa che sia tunnel o viadotto sul lago per davvero rendere pedonabile e vivibile il centro mettendo dei contenuti validi per tutti.

 

Con le aggregazioni, si è voluto esportare il concetto di quartiere fino in Valcolla, negando di fatto le identità di villaggi che nulla hanno a che vedere con la città. Devo dare atto che però, i servizi sono decisamente migliorati apportando non pochi benefici. Il verde e la sua gestione è un tema quasi tabù, dal momento che con la grande Lugano, alcuni politici e non, belli impettiti e fieri, sostengono che possediamo il 65% del territorio in boschi, già dal Brè fino su al passo san Lucio, passando dal Boglia e dal futuro parco dei Denti della Vecchia, ma qualcuno di questi ben pensanti ha dato un occhiata al tessuto urbano reale ?

 

Potrei continuare parecchio ma probabilmente molti si saranno già stancati e come molti, si sono stancati e allontanati definitivamente…

* Bruno Brughera

ForumAlternativo

candidato 1 al Municipio e

2 al Consiglio comunale di Lugano

Lista 3: Sinistra Alternativa (FA - POP)