Dico no alla terza corsia fra Lugano e Mendrisio

di Giorgio Noseda, medico

 

Il progetto ‘PoLuMe’ prevede il potenziamento dell’autostrada tra Lugano e Mendrisio e dovrebbe essere realizzato entro il 2040. Così come proposto, avrebbe un forte impatto sul territorio, in particolare nei Comuni di Maroggia, Melano e Capolago. 

 

 

 

Lo stupendo paesaggio che si snoda fra queste località – che avrebbe meritato un vincolo molto rigoroso – è stato stravolto, ristretto, soffocato dall’accavallarsi delle vie di comunicazione che lo attraversano: strada cantonale, autostrada, ferrovia. I nuclei abitativi sono stati compressi verso la montagna, mentre è praticamente ostruito l’accesso al lago. Uno svilimento che sarà ancora più inasprito dal previsto svincolo autostradale nel Comune di Melano e dall’allargamento dell’autostrada con la costruzione di una terza corsia dinamica.

 

Un altro prezioso pezzo di territorio sarà a quel punto divorato da ulteriore cemento. Non solo, ma aumenterà il traffico autostradale, con l’aggravamento ulteriore del già importante inquinamento ambientale e fonico con le ben conosciute conseguenze nefaste per la salute, i cui risultati sono stati studiati scientificamente. Vale la pena ricordare due studi che hanno analizzato l’inquinamento dell’aria e quello fonico, rispettivamente SAPALDIA e SiRENE, entrambi coordinati dall’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Università di Basilea.

 

Le polveri fini e ultrafini e il biossido di azoto aumentano in modo significativo le malattie respiratorie e le patologie cardiovascolari e cerebrali, infarti e ictus. I rumori eccessivi disturbano la concentrazione e minano la serenità. Possono provocare traumi acustici, con perdita dell’udito. Anche se deboli, tuttavia, durante la notte, possono provocare insonnia, depressione, persino disturbi cognitivi nei bambini. Ai quali si aggiungono ipertensione arteriosa, diabete e conseguenti danni al cuore e al cervello. Si stima che 500 dei 20mila morti all’anno per malattie cardiovascolari nel nostro Paese siano da ricondurre ai rumori prodotti dal traffico. E i costi annuali che ne conseguono vengono stimati a 2,6 miliardi di franchi.

 

L’unico aspetto positivo del progetto dell’Ustra prevede una galleria tra l’entrata nord di Bissone e Maroggia, che riqualificherebbe il territorio di Bissone. Ma peggiorerebbe il tratto a sud, spostando il nodo su Maroggia e Melano e sino a Mendrisio e Chiasso. Perché non riformulare e prolungare il percorso in galleria a sud, oltre Mendrisio, immaginando di agganciarsi al nuovo tracciato proposto sotto la collina del Penz?

 

Penso sia opportuno rigettare il progetto, e ricominciare a ripensare tutto con una nuova visione e… con un po’ di lume della ragione.

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