Dicastero insicurezza e abusi di polizia, municipio allo sbando

di ForumAlternativo

 

La demolizione? L’ha decisa la polizia. Scusate, ma viviamo in uno stato di polizia o la responsabilità decisionale è politica, dell’organo appositamente eletto? Sì, è vero. È stato il Municipio a deciderla. 

Nessuno mi ha avvisato, non ho dato alcun consenso, affermano due municipali. La demolizione ha seguito la prassi legale? Nessuna licenza edile, la chiederemo a posteriori. È stata fatta la perizia dello stabile su amianto o altre sostanze pericolose prima di procedere alla demolizione per salvaguardare la salute delle persone, come previsto dalla procedura legale a cui si deve attenere qualsiasi cittadino? No, la faremo a posteriori si risponde mentre le polveri svolazzano ancora.

 

Perché avete deciso lo sgombero? A seguito dei reati gravi successivi al corteo. L’occupazione temporanea di uno stabile lasciato deperire da anni? E il criterio della proporzionalità, legge fondamentale per decidere l’intervento di polizia? Non pervenuto.

 

Potrebbe strappare dei sorrisi la condotta dell’esecutivo luganese, se non avesse aperto delle gravi ferite nella città.

Un’amministrazione ipocrita nel suo appellarsi al diritto, violandolo lei stessa in maniera crassa e ripetuta.

Un’amministrazione ipocrita nell’invocare il dialogo inviando al contempo le ruspe.

Non da ultimo, una gestione dilettantesca e improvvisa nell’amministrazione del bene pubblico.

 

La credibilità dell’esecutivo luganese è ormai ridotta a un cumulo di macerie. Una manifesta incapacità dei tre municipali leghisti, incapaci di assumersi fino in fondo la fierezza della politica della ruspa, del radere al suolo e cancellare fisicamente tutto quanto sia diverso da loro, proponendosi quali inverosimili paladini delle legalità.

 

Ma nulla avrebbero potuto senza la complicità della quarta municipale favorevole allo sgombero, Karin Valenzano Rossi, a capo del Dicastero polizia. Sfiduciata pure del suo partito, è ora che si faccia da parte perché inadatta e incapace a coprire quel ruolo. L’esecutivo, con una nuova maggioranza, potrà tornare sui passi e ricucire, almeno in parte, la ferita con la città.