Santa Chiara - Guerra all’EOC

di RedQ

 

La destra cantonale non ha mai digerito lo smacco subito quando ha tentato con tutti i mezzi, leciti e illeciti, di impedire che a partire dal gennaio 2021 il Cardiocentro (CCT) fosse assorbito dall’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), come previsto dagli accordi stabiliti al momento della nascita del CCT. 

Tant’è vero che dopo le ultime elezioni cantonali, quando si è trattato di rinnovare il Consiglio di Amministrazione di EOC, al “traditore” Paolo Sanvido gliel’avevano fatta pagare appioppandogli un pessimo risultato in Gran Consiglio. Agli smemorati va forse ricordato che Paolo Sanvido era stato in precedenza eletto dalla stessa destra al posto di Presidente del Consiglio di Amministrazione di EOC con il chiaro compito di stravolgere gli accordi, garantendo ancora al CCT lo statuto di clinica privata: una volta nominato, Sanvido aveva invece difeso gli interessi di EOC e della sanità pubblica.

 

Ora la stessa destra, spronata dal CdT, da Dell’Ambrogio e da Dillena, si è presa la rivincita con la decisione presa dal Consiglio di Amministrazione della Clinica Santa Chiara di Locarno di rifiutare l’offerta di EOC, di molto superiore alle altre, e di passare invece con armi e bagagli alla Clinica di Moncucco. L’operazione è stata diretta dall’oncologo A. Pedrazzini, che ha fatto della lotta a EOC, ed in particolare allo IOSI, l’altro suo scopo di vita: essendo il primo quello di fare soldi. Lo stesso Pedrazzini ha chiaramente dichiarato che la decisione “non era dettata da ragioni economiche, ma da ragioni molto diverse”.

 

La fusione tra l’Ospedale la Carità e la Clinica Santa Chiara avrebbe rappresentato non solo un chiaro miglioramento, ma anche una notevole razionalizzazione dell’offerta sanitaria nel Sopraceneri: a pagare il conto di questa scelta privatistica e quindi della moltiplicazione di offerte ridondanti saranno ora ed in futuro le casse cantonali ed il borsellino di tutti coloro che pagano premi di cassa malati.

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