Dal turbamento al Natale patrio…

PIAZZA APERTA - Bruno Brughera FA

Leggendo un articolo di Marco Züblin sul portale naufraghi.ch , veniamo a conoscenza di notiziole al limite del ridicolo. «l’irruzione degli anarchici ha turbato i ragazzi».

 

Quanto può essere faziosa e pretestuosa un’affermazione del genere? Passano le settimane e il silenzio si è fatto tomba sulla questione dell’ex macello. Intanto il presidente della fondazione Vanoni, esterna quanto di più falso poteva inventarsi tirando in ballo l’equilibrio psico-fisico dei ragazzi, degli utenti che da anni non sono più residenti nell’edificio dismesso.

 

Ma davvero possiamo restare indifferenti al concatenarsi di affermazioni una più sconclusionata dell’altra? Dalle esternazioni impettite delle prime ore, al rifarei tutto o agli imbarazzanti silenzi dei municipali apparente non coinvolti, tutto, ora ruota attorno alla magistratura e a laconici comunicati.

 

Il cercare di riportare l’incresciosa situazione ad una normalità ovattata, lo si evince dall’annuncio dell’ oratore per il primo di agosto. Chi sarà mai la figura scelta dal municipio di Lugano? Di solito, si propongono figure di un certo spessore, degli statisti o politici di lunga data che a livello nazionale hanno contribuito a rappresentare e portare avanti gli ideali elvetici che come da tradizione, vengono evocati per il Natale della patria.

 

Ebbene, in questo periodo storico, a Lugano si è scelto di far fare il discorso alla candida e acerba municipale Karin Valenzano Rossi. Una figura super partes, una donna di ferro che ha saputo, in pochi mesi dalla sua elezione, prendere il toro per le corna e dare una svolta alla questione autogestione.

 

Un personaggio che più non poteva essere mal scelto. Non è rappresentativo per le questioni femminili sebbene donna e madre, non rappresentativo per carriera politica - appena iniziata a livello di esecutivo comunale - e nemmeno collocabile a livello cantonale e per ora inimmaginabile a quello federale! Un avvocata che rappresenta società anonime con interessi dubbi legati alla finanza che conta. È lei la figura istituzionale che i cittadini si aspettano come oratore sul balcone del municipio? Cosa avrà prodotto di così lodevole per affidarle un incarico di così alto valore civico?

 

Forse la capacità di tessere relazioni con il dovuto candore, prendere informazioni convincendo della bontà delle sue intenzioni per poi fare l’esatto contrario di quanto consigliato (il sottoscritto e la gentil signora sanno benissimo di cosa parlo)… di certo è una qualità indispensabile per un politico nell’esecutivo della Grande Lugano, abbiamo visto tutti come i nuovi e vecchi amministratori si sono mossi.

 

Se aggiungiamo, le doti oratorie e la capacità “proattiva” di raccontare tutto e il suo contrario, riusciamo a farci una ragione del perché una delle principali artefici di una delle pagine più bieche della città, sia posta su un piedistallo che non merita, ma che nemmeno buona parte della popolazione si merita di ascoltare!

 

Avere la decenza di restare ai margini e portare avanti umilmente i propri compiti - senza inventarsi nuovi modelli di gestione della cosa pubblica - è il minimo che avrebbero potuto fare in attesa dei riscontri che la magistratura apparentemente con una certa flemma e incomprensibili scelte, sta producendo per erogare una verità sempre più scomoda da poter rendere pubblica. L’unica cosa certa, è che sono in molti ad essere turbati, ma non di certo per le azioni dei Molinari.

 

Signora Valenzano Rossi, abbia l’umiltà di farsi da parte, evitiamo di scendere nel ridicolo. Assumersi la responsabilità politica significa anche avere la decenza di non andare oltre al grottesco che lei e il simpatico sindaco avete avuto modo di sperimentare con uno squallido teatrino che ne avremmo potuto fare a meno.