Cuba, la fame e l’Avvocato

di Franco Cavalli*

 

In un suo commento, l’Avvocato Tettamanti (CdT 30.07) riassume un secolo di storia a proposito di fame, dittature e democrazia. Tralascio l’indifendibile Vargas Llosa, Mao e Gorbaciov (anche se avendo discusso a lungo con lui avrei molto da dire in proposito) e, vista l’attualità, mi limito a Cuba che credo, dopo una trentina di visite (sempre a mie spese, salvo nel 2007 con una delegazione parlamentare), di conoscere bene.

 

L’Avvocato scrive: “Anche Cuba sta crollando dinanzi alla fame”. Certo, le recenti dimostrazioni sono state scatenate dall’attuale crisi economica, dovuta però molto meno ad errori del sistema, ma invece soprattutto alla decisione di Washington di sfruttare la pandemia e l’azzeramento del turismo, risorsa principale dell’isola, per letteralmente affamare la popolazione cubana, aizzandola inoltre alla rivolta con investimenti milionari in campagne di fake news.

 

L’illegale ed asfissiante embargo economico statunitense dura ormai da più di 60 anni ed ha causato a Cuba perdite per centinaia di miliardi di dollari. È il più lungo della storia, paragonabile solo a quello con cui la Francia trasformò l’allora florida Haiti, dopo la proclamazione dell’indipendenza, in quel lazzaretto che è ancora oggi.

 

Gli USA avevano già tentato di dare la spallata decisiva al governo del Havana quando, dopo la scomparsa dell’Unione Sovietica, il PIL cubano in poco tempo crollò del 50%. L’incredibile resilienza dimostrata allora dal sistema cubano è spiegabile solo con l’appoggio della maggioranza della popolazione.

 

Trump ha ora recidivato inasprendo all’inverosimile il bloqueo: multe milionarie vengono minacciate ai bastimenti che trasportano qualsiasi cosa a Cuba, ogni transazione finanziaria è stata bloccata, comprese le remesas che i cubani che vivono negli US sono soliti mandare alle loro famiglie sull’isola (5 miliardi all’anno). Nonostante ciò Cuba ha prodotto diversi vaccini anti-Covid, di cui i 2 migliori (Soberana 2 e Abdala) hanno un’efficacia paragonabile ai nostri. La crisi economica ha però rallentato le vaccinazioni causando l’attuale recrudescenza della pandemia.

 

Biden, nonostante le chiare promesse elettorali, non ha abolito nessuna delle misure di Trump, ciò che ha provocato l’ira di Sanders e l’appello Let Cuba Live! che oltre 400 intellettuali (da Chomsky a Esquivel) hanno pubblicato nel New York Times.

 

L’Avvocato teme per come saranno trattati i dimostranti cubani. Sia lui che i Mainstream media, che da settimane si scatenano contro Cuba, non si sono invece mai preoccupati dei più di 300 morti, ed altrettanti desaparecidos, tra i manifestanti antigovernativi in Colombia. Certo, la democrazia a Cuba non è perfetta (ma dove lo è?). A noi parlamentari, l’allora ministro degli esteri F. Roque, buon conoscitore del nostro paese, ebbe a dichiarare: “Da 60 anni viviamo in una situazione di guerra peggiore di quella vissuta in Svizzera durante la 2a Guerra Mondiale. Anche da voi allora i diritti democratici erano limitati. Se gli Stati Uniti ci lasciano in pace, la nostra democrazia potrà svilupparsi”.

 

Concludo ricordando che la migliore cartina di tornasole per valutare la situazione di un popolo è la sua aspettativa di vita. Attualmente quella dei cubani è più lunga di quella degli statunitensi, vittime del liberalismo economico più scatenato. È solo un caso?

 

 

 

* Franco Cavalli

Presidente mediCuba Europa