Dalle Comunali alle Cantonali ed oltre

L'editoriale - Q32

 

I risultati delle Elezioni comunali dello scorso aprile hanno di fatto lanciato la campagna elettorale per le prossime Cantonali, come affermato da vari giornalisti e analisti.

 

L’avanzata generale del PLRT (al di là del tonfo di Lugano) e il notevole ridimensionamento della Lega (in particolare nella culla luganese) fanno pensare che il secondo seggio leghista in Consiglio di Stato sarà un bersaglio che i liberali vorranno centrare. Il PPD si conferma irrimediabilmente avviato sulla via del tramonto, in crisi d’identità e sempre più lontano dall’elettorato. Il PS presenta uno scenario più in chiaroscuro, con il partito che strappa qualche municipale in più rispetto alla scorsa legislatura, tornando ai livelli precedenti al biennio nero 2015-2016, ma continua ad arretrare in termini percentuali in diverse località cantone, in particolare nei grandi centri dove prevale il business as usual (Lugano, Bellinzona).

Per i socialisti, le cose funzionano decisamente meglio dove il partito partecipa a delle esperienze di rinnovamento di sinistra plurale, di cui alcune sostenute anche dal ForumAlternativo. Il caso delle Terre di Pedemonte, in particolare, merita l’attenzione di tutta la sinistra. Per quanto positivi, i risultati dei Verdi andrebbero invece valutati in modo più approfondito, non da ultimo perché il loro successo più spettacolare (Locarno) è stato frutto di personalità che poco hanno a che fare con l’attuale linea del partito cantonale.

 

Per quanto riguarda il ForumAlternativo, ci riteniamo moderatamente soddisfatti dei risultati conseguiti: lo scopo principale della nostra partecipazione a queste elezioni era infatti di accelerare il nostro radicamento locale, che per il momento muove i primi passi. Tra i grandi centri, l’unico nel quale ci presentavamo sotto l’etichetta di “Sinistra alternativa” (assieme ai compagni del POP) era Lugano, dove siamo riusciti a far eleggere in Consiglio Comunale Demis Fumasoli. Avremmo potuto ottenere di più se fossimo riusciti a concretizzare una lista “Verdi e Sinistra alternativa” come quella delle scorse Federali (da noi fortemente auspicata) o se MPS, nel suo settarismo, non si fosse sdegnosamente rifiutato di mettersi al tavolo con noi, insistendo a portare avanti una lista di soli cinque candidati volta a mettere i bastoni tra le ruote a qualsiasi esperienza unitaria. Il misero fallimento di questa manovra è alla base dell’astioso commento rilasciato da MPS a proposito dei risultati di Lugano, con accuse al limite della denuncia penale.

 

Da sempre, però, sosteniamo che il ForumAlternativo non ha la vocazione di essere l’ennesimo partitino che raccoglie l’uno e qualcosa per cento alle elezioni. Di fronte all’evidente involuzione vissuta dal Partito Socialista negli ultimi vent’anni, soprattutto in Ticino, e alla persistenza di steccati di tipo settario nella sinistra radicale, abbiamo sin dall’inizio voluto lanciare l’idea di una ricostruzione di un movimento pluralista di sinistra alternativa, che abbia al centro della sua narrazione le due grandi lotte del nostro tempo: contro lo sfruttamento sempre più marcato delle classi lavoratrici e contro la crisi climatica attualmente in corso. Questi due aspetti non sono dissociabili: senza una nuova solidarietà sociale, con una società basata sulla cura delle persone, la battaglia ambientale sarà molto più difficile e forse impossibile.

 

Il che implica anche una rimessa in discussione del capitalismo: in quanto sistema economico basato sulla necessità di espansione continua dei tassi di profitto, pena il crollo del sistema, non può che basarsi sullo sfruttamento sia dell’uomo che della natura. Ecco perché il compianto Chico Mendes diceva che “l’ambientalismo senza lotta di classe è solo giardinaggio”.

 

Il ForumAlternativo continuerà ad essere attivo al di fuori dell’ambito parlamentare (per esempio con i vari sportelli), ma non per questo vogliamo snobbare le scadenze elettorali. E abbiamo già qualche idea al riguardo. Siamo convinti che per rinforzare tutta l’area di sinistra sarà fondamentale affrontare le Cantonali del 2023 con la stessa impostazione delle scorse Federali, con due grandi poli (socialdemocrazia e nuova sinistra ambientalista e alternativa) legati in una concorrenza collaborativa. Non sarà però facile concretizzarla, soprattutto per il Consiglio di Stato, visto che con una decisione antidemocratica il Gran Consiglio si è pronunciato contro la reintroduzione delle congiunzioni per le elezioni cantonali. E i voti necessari per far naufragare questa misura, pensate un po’, sono venuti proprio da MPS, che nel suo settarismo si oppone a qualsiasi rilancio della sinistra che non sia basato sui dettami del Pinoeterno…

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