CANTONE ALLO SBANDO, BUNKER AL BANDO?!

PIAZZA APERTA - collettivo R-Esistiamo

 

Il bunker di Camorino non è il luogo adatto per ospitare persone, nemmeno quando a quest’ultime è stata rifiutata la domanda d’asilo e sarebbero obbligate a lasciare la Svizzera. 

 

Ribadiamo che non tutte le persone che hanno ricevuto risposta negativa, possono tornare nei loro paesi di provenienza sia per le possibili ritorsioni a cui andrebbero incontro, sia a causa di mancanza di accordi bilaterali. Inoltre, queste persone non hanno la possibilità di andare in altri paesi a causa della rigida applicazione del Regolamento Dublino.

 

Il bunker è una soluzione logistica di tipo a dir poco carcerario dove le condizioni di vita sono inaccettabili.

 

Il Cantone, in data 14 luglio 2021, ha pubblicato sul Foglio Ufficiale qualcosa che assomiglia ad un bando di concorso sotto la dicitura “Raccolta di proposte per un alloggio per richiedenti l’asilo con termine di partenza”. La pubblicazione è stata comunicata a livello mediatico solo il giorno prima della scadenza per l’inoltro di tali proposte. Evidente quindi, fin dall’inizio, il fuorviante tentativo di far credere di voler trovare una soluzione alternativa al bunker.

 

Leggendo nel dettaglio i criteri del fantomatico bando salta subito all’occhio la volontà di tenere segregate e rinchiuse persone che hanno come unica “colpa” quella di non poter/voler essere considerate rifugiate in Svizzera. Eccone alcuni esempi:

  • luogo ideale se discosto dall’abitato, relativamente isolato ma ben servito dal trasporto pubblico, non periferico;
  • una sola entrata/uscita per facilitare un’eventuale necessità di controllo di accesso alla struttura (siamo in un carcere? controllo per cosa?)
  • struttura fuori terra (inserito come primo criterio, a sottolineare come anche per il Consiglio di Stato non è possibile che delle persone vivano sotto terra, eppure...)

 

Ciò che rende ancora più evidente che il bando sia una farsa è la dicitura finale, in base alla quale “al Consiglio di Stato è riservata la facoltà di determinare liberamente i passi successivi alla presente raccolta di proposte e segnatamente di non procedere con alcun approfondimento delle proposte pervenute come pure di adottare soluzioni non comprese nelle stesse”. Sembra superfluo sottolineare l’incredulità nel leggere che il Consiglio di Stato potrebbe non procedere ad alcun ulteriore approfondimento prima di scegliere un eventuale luogo. Ma la cosa che colpisce maggiormente è che esso potrebbe adottare soluzioni non comprese nelle proposte pervenute. Ma allora, se vi è la possibilità di adottare soluzioni senza prendere in considerazione le eventuali proposte, come mai non è già stata trovata una soluzione alternativa al bunker?

 

E come mai il presunto bando è stato reso noto a livello mediatico solo il giorno prima della scadenza? e guarda caso a ridosso del presidio indetto per richiedere la chiusura del bunker?

 

È datato 16 settembre 2021 l’articolo in cui si specifica a livello ufficiale che in Ticino ci sono più di 7000 abitazioni sfitte, senza calcolare quelle in disuso e non registrate. La “soluzione” bunker appare ancora di più una questione indegna, disumana e punitiva. “Casa senza gente e gente senza casa” si diceva in altre geografie.

 

Il collettivo R-Esistiamo ha una proposta concreta e rapida:

  • chiusura immediata del bunker
  • concedere l’utilizzo degli alloggi sfitti alle persone recluse nel bunker di Camorino e più in generale alle persone costrette a vivere nei vari centri per richiedenti asilo
  • dare subito un permesso a tutte le persone che vivono in un limbo giuridico e senza prospettive di vita a causa di leggi razziste e segregazioniste

 

I diritti umani devono essere diritti di tutt*, altrimenti si chiamano privilegi (cit- Gino Strada).