Testimonianza di un fattorino sul sistema Dpd

di RedQ

 

... "Quello di Dpd è un sistema disumano, neanche Orwell se lo sarebbe immaginato. Anzi, se Orwell avesse conosciuto Dpd, il suo libro sarebbe stato ancora meglio."

 

Come si svolge di solito la tua giornata di lavoro per Dpd? Che orari fai? Avete delle pause?

 

Prima di rispondere, devo fare due importanti premesse.

Primo: io non sono un fattorino di Dpd, ma sono un fattorino di una ditta subappaltatrice che lavora per Dpd. Perché in Svizzera Dpd non assume fattorini, ma subappalta tutte le attività di smistamento e consegna dei pacchi a circa 80 aziende, le quali a loro volta impiegano circa 800 autisti. In Ticino ci sono 3 aziende che impiegano in totale circa 40-45 autisti per conto di Dpd. Si tratta di un vero e proprio sistema [quello che Unia chiama il «sistema Dpd», ndr], molto opaco, pensato per ridurre al massimo i costi e impedire agli autisti di far valere i loro diritti.

Secondo: le cose in ditta sono migliorate da quando ci siamo sindacalizzati e Unia è intervenuta per aiutarci a far valere i nostri diritti, anche se restano molti abusi. È un po’ come distinguere gli anni «avanti Cristo» e «dopo Cristo»: c’è un vero e proprio periodo «avanti Unia» e uno «dopo Unia». Prima dell’arrivo di Unia, la giornata cominciava alle 6: dovevamo andare in ditta a smistare i pacchi, poi pianificare l’ordine di consegna per i pacchi della giornata (e tieni conto che non abbiamo mai meno di 100 fermate al giorno), caricare il furgone in base all’ordine delle fermate, e poi via, si parte a consegnare. Fatto tutto il giro si torna in ditta verso le quattro e mezza-cinque, ma a volte anche dopo le sette-otto, si scaricano tutti i ritorni non consegnati e tutti i pacchi ritirati (perché non andiamo solo a portare pacchi, andiamo anche a ritirarli), li etichettiamo, e poi si torna a casa. E tutto questo senza neanche una pausa per mangiare! Adesso che è intervenuta Unia la giornata è meno disumana: la ditta ha assunto degli addetti allo smistamento (tutti interinali, precari, pagati circa 16/17.- all’ora), per cui la giornata per noi autisti comincia alle 7, con i pacchi già pronti smistati alle nostre postazioni. Il resto della giornata è uguale, ma almeno ora abbiamo diritto a una pausa di 45 minuti. Devo dire che l’ambiente di sopraffazione che c’era prima è scemato, prima c’era lo stress di dover essere sempre più efficace, ora c’è più lo stress per la repressione dei sindacalisti. Anche se il controllo opprimente rimane…

 

Dpd vi controlla? Come?

 

Questa è la cosa più assurda: Dpd non è neanche il nostro datore di lavoro, non possiamo lamentarci di niente con Dpd perché loro ci rimandano verso il nostro «padroncino», però noi dobbiamo indossare le divise Dpd, dobbiamo seguire le linee guida Dpd, dobbiamo presentarci ai clienti come fattorini Dpd, se ci sono lamentele siamo contattati da Dpd, e Dpd controlla tutto quello che facciamo con gli scanner. Gli scanner che usiamo per i pacchi e le consegne mandano a Dpd i nostri dati: dove siamo, quanto ci mettiamo a fare le consegne, quanto ci mettiamo a spostarci da un posto all’altro, eccetera. E servono anche per mandarci messaggi. Quando sapevano che c’erano i sindacalisti per incontrarci ci scrivevano anche di non fermarci a parlare con loro, di non abbassare il finestrino… A dire il vero, da quando è intervenuta Unia per far valere le nostre ore di lavoro oltre a Dpd ci controlla anche la nostra ditta. Su ogni furgone c’è un apparecchio GPS e la ditta vede tramite un’app i nostri spostamenti, i nostri tragitti, le nostre pause, quando spegniamo il furgone… Appena c’è un ritardo di 15-20 minuti, ti chiamano per vedere dove sei. I ritardi sono sempre un problema, anche se prima era peggio…

 

In che senso?

 

Dpd aveva un sistema di multe. Quando iniziavi a lavorare, ti davano un elenco delle cose per le quali c’era una multa, con scritto quanto dovevi pagare per ogni cosa. Per dire, se sfori l’orario di consegna previsto di più di un’ora, devi pagare una multa di 100 franchi. Cioè, per essere precisi la multa veniva fatta al «padroncino», ma poi la pagava per vie traverse il lavoratore, cash o con il mancato pagamento delle ore supplementari. Poi i ritardi rimangono un problema: quando devi fare 120, 130, 140 consegne al giorno, se prendi anche solo trenta secondi di ritardo su ogni consegna, sei sicuro di arrivare a fine giornata con un grosso ritardo. E sono furbi: tutti questi dati che loro raccolgono, li usano per dividere gli autisti, per metterli in concorrenza tra loro, per evitare che solidarizzino tra loro. Ogni anno facevano la classifica del lavoratore «più virtuoso» in base agli orari di consegna, quanto ci metti eccetera, e chi vinceva riceveva un premio di 1000 franchi. È un sistema terribile, disumanizzante, è un lavoro duro fisicamente ma soprattutto mentalmente. Ho visto autisti avere attacchi di panico, per capirci. I nuovi, nei primi mesi, perdono sempre diversi chili, è come una cura dimagrante. E infatti la durata media dei fattorini è di circa 12-18 mesi, poi di solito la gente lascia per la pressione fisica e mentale.

Quello di Dpd è un sistema disumano, neanche Orwell se lo sarebbe immaginato. Anzi, se Orwell avesse conosciuto Dpd, il suo libro sarebbe stato ancora meglio.

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