Vogliamo spazi adeguati, per studiare e vivere la nostra vita di studenti e studentesse

Comitato degli studenti del Liceo di Bellinzona

 

È previsto per l’inizio del prossimo anno scolastico l’avvio dei lavori di ristrutturazione del Liceo di Bellinzona, edificio costruito negli anni ’70 del secolo scorso e ormai inadatto, quanto a spazi e qualità infrastrutturale, ad accogliere i quasi 800 allievi attualmente iscritti.

Dopo un’analisi delle numerose varianti messe sul tavolo, è stata infine scelta la proposta che prevede la ristrutturazione e il risanamento dell’attuale sedime. Dato l’elevato grado di profondità degli interventi – verrà mantenuto solamente lo “scheletro” portante dell’edificio –, per l’intera durata della ristrutturazione (vale a dire, come minimo, per tre anni) si renderà necessario trasferire l’intero organismo scolastico in una serie di stabilimenti provvisori.

 

La scelta di operare una ristrutturazione del vecchio edificio è contestabile sia dal punto di vista architettonico (la ristrutturazione consiste in un abbattimento quasi totale del vecchio edificio), che da quello finanziario: Il costo complessivo (per la ristrutturazione e gli adeguamenti, senza tener conto delle strutture provvisorie durante i lavori) sarà di gran lunga superiore, ad esempio, al rifacimento ex novo del Liceo di Mendrisio, che conta solo una cinquantina di allievi in meno della nostra sede.

 

Quel che qui ci preoccupa e che vogliamo sottoporre all’attenzione pubblica e delle autorità politiche è la fase di “transizione” dal vecchio stabile al nuovo, quel periodo di (almeno) tre anni durante il quale l’attuale edificio sarà completamente inagibile.

 

L’analisi e la riflessione sulle planimetrie messe a disposizione permettono di arrivare alla conclusione che la gestione degli spazi negli stabili prefabbricati risulta essere disastrosa e assolutamente inadeguata ad ospitare un organico di quasi 800 allievi e un centinaio di docenti. Un solo esempio ad illustrare quanto diciamo. Già oggi, nell’attuale edificio, esiste un grave problema di carenza di spazi: in ispecie d’inverno o in occasione di maltempo, quando gli studenti non si recano più a pranzare fuori sede, caffetteria, corridoi ed atrii non bastano ad accogliere tutti coloro che vogliono consumare il proprio pasto con una sedia sotto le gambe (e infatti, dallo scorso anno, si è reso necessario mettere a disposizione per il pranzo anche diverse aule scolastiche).

 

Ebbene, la nuova struttura provvisoria prevede un unico spazio comune, diviso in due parti, grande poco più dell’attuale caffetteria; un unico spazio – non più corridoi, non più atrii, non più gli altri ampi spazi (e sono numerosi!) in cui, grazie alla presenza di sedie, panche e tavoli, è oggi possibile studiare e mangiare – per ospitare all’incirca 800 allievi.

 

Le planimetrie dicono che questi spazi comuni – lo ricordiamo, gli unici presenti nell’intera struttura provvisoria – potranno ospitare un numero massimo di circa 250 persone (in 340 mq di spazio), a fronte (conviene ripeterlo nuovamente) di 800 studenti iscritti. Quest’unico dato dovrebbe far ripensare all’intera gestione del progetto dei prefabbricati (ancor più dopo l’esperienza pandemica!): evidentemente è fisicamente impensabile credere di poter accogliere (specialmente in inverno, come si è detto) l’intero corpo studentesco in uno spazio di simili dimensioni.

 

Alla luce di queste considerazioni, già state illustrate in una presa di posizione del Comitato studentesco della nostra scuola, i sottoscritti studenti del Liceo di Bellinzona chiedono al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato di:

  • sospendere l’analisi del messaggio governativo no. 8018 del 23 giugno 2021 (“Richiesta di un credito di franchi 8’890’000.- per la realizzazione della sede provvisoria del Liceo a Bellinzona”)
  • avviare immediatamente una discussione che coinvolga gli studenti e i docenti per apportare miglioramenti qualitativi e quantitativi che possano permettere di migliorare il progetto di sede provvisoria del Liceo di Bellinzona.