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Le cifre dei contagiati esplodono, quelle dei ricoverati cominciano a salire chiaramente. La situazione non è molto diversa da quella di altri paesi vicini che hanno preso misure draconiane (Austria) o parecchio restrittive (Germania, Olanda).
Da noi tutto tace: il Consiglio Federale, tetanizzato dalla paura del risultato della votazione del 28 novembre sulla legge Covid, fa finta di non accorgersi di quanto sta capitando. Anche il Consiglio di Stato non pecca per attivismo.
Questo atteggiamento è tanto meno comprensibile con una popolazione vaccinata solo a poco più del 60% e con la stragrande maggioranza che non ha ancora ricevuta la terza dose del vaccino, ormai ritenuta necessaria dalle istanze scientifiche.
Arrischiamo quindi che si ripeta lo scenario dello scorso autunno, dove il colpevole ritardo di almeno 2 mesi nell'ordinare le necessarie misure protettive ci è costato, già solo in Ticino, decine se non centinaia di morti.
Attualmente riceviamo addirittura un numero crescente di segnalazioni di esercizi pubblici che permettono l'accesso senza controllare il certificato Covid. Non sarebbe ora che si faccia quindi qualche controllo, anche se il grande capo Gobbi ha sempre banalizzato la pandemia?