Massacro di Erdogan in Kurdistan

di ForumAlternativo

 

Martedì notte sessanta arei delle forze armate turche hanno bombardato tre luoghi simbolo del confederalismo democratico teorizzato dal leader del Pkk Ocalan: il campo profughi di Makhmour nel Kurdistan iracheno (culla di quel sistema politico); Rojava, il Kurdistan siriano (la prima messa in pratica su vasta scala); e Shengal, la regione irachena a maggioranza ezida (la prima realizzazione in una diversa comunità etnico-religiosa). 

 Ore di bombardamenti nella notte su villaggi e comunità civili e su un campo di 12mila rifugiati, causando morte e distruzione.

 

Nei giorni precedenti, le forze democratiche siriane (a maggioranza curda) avevano sventato un assalto di miliziani isis per liberare i loro membri nei campi di detenzione nel nord della Siria, gestiti dai curdi. Assalto dell’Isis coperto militarmente da droni turchi.

 

Ancora una volta è calato il silenzio mediatico e istituzionale sulla condotta assassina di Erdogan, il presidente turco, nel tentativo di soffocare l’esperienza di democrazia dal basso nel Rojava e non solo. Il secondo esercito più potente della Nato può continuare indisturbato la sua opera di distruzione, iniziata con l’occupazione militare della regione di Afrin nel 2018, poi consegnata alle bande jiadiste alleate. Nel 2019 seguì una seconda invasione militare turca nel Rojava, ancora oggi occupato.

 

Il ForumAlternativo condanna l’ennesimo attacco assassino di Erdogan e si associa alle parole del Congresso nazionale curdo: Il regime di Erdogan vuole distrarre l’opinione pubblica dai suoi fallimenti interni rilanciando la sua crociata contro Rojava e occupare tutte le restanti aree all’interno della Siria dove vivono liberi non solo i curdi, ma anche i loro alleati arabi, armeni, assiri, turkmeni e circassi. Per fortuna, il Movimento di Liberazione Curdo è più forte che mai e la Turchia non può infrangere la nostra volontà di autodeterminazione, democrazia, uguaglianza delle donne e vita ecologica. Quello che è scoraggiante, tuttavia, è il silenzio e la complicità delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea, della NATO e del Consiglio d’Europa, i quali sono tutti consapevoli di questo assalto del terrorismo di stato turco. L’Occidente ha detto “Mai più” in merito al genocidio, ma alla Turchia è continuamente consentito di perseguire la sua barbarie genocida contro milioni di curdi in tutto il Kurdistan.