Di fronte all’orrore, l’empatia di Domenico Quirico

di Marco Trevisani

 

Di fronte alle tragedie del passato si poteva forse dire: «nessuno sapeva». Gli orrori del presente li conosciamo quasi tutti: reporter, fotografi, attivisti ce li raccontano ogni giorno da anni. Eppure nulla accade. Che cosa è successo? Testimoniare non serve più?

 

In un saggio forte Domenico Quirico riflette sull’impotenza di chi racconta e sull’indifferenza di tutti noi. Questo grande inviato di guerra del quotidiano La Stampa è stato rapito una prima volta in Libia nel 2011 e liberato dopo due giorni poi, nuovamente rapito nel 2013, questa volta in Siria, e liberato dopo tre mesi. Autore di una dozzina di libri importanti, lo ricordiamo ospite di ChiassoLetteraria nel 2016 in colloquio con il giornalista Roberto Antonini. E anche in quella occasione la sua testimonianza ci aveva impressionato.

 

Desideriamo oggi raccomandare ai lettori dei Quaderni questa recente (2020) e imperdibile raccolta di saggi dal titolo Testimoni del nulla pubblicata dagli Editori Laterza. In essa l’autore «ripercorre, sul filo della sua memoria personale, alcuni dei capitoli più drammatici degli ultimi quarant’anni – dalla carestia in Somalia alla guerra in Siria, all’epidemia di Ebola, fino all’esodo incessante di migranti dall’Africa – alternando ricordi di esperienze vissute in prima persona alla riflessione sul senso e sull’utilità della sua professione» (dalla quarta di copertina). Tra le sue varie spericolate esperienze infatti, Quirico ha voluto vivere anche quella di imbarcarsi insieme a dei migranti in un’imbarcazione di fortuna, pericolante e destinata al naufragio!

 

Insomma, un contributo potente, a tratti sconvolgente, per «Fermare l’odio», titolo di un altro notevole saggio, di Luciano Canfora questo (edito anch’esso da Laterza).

 

C’è da chiedersi seriamente quanto l’Occidente – in quanto a disponibilità all’accoglienza di persone in pericolo – meriti la tanto declamata etichetta di cristiano che gli si attribuisce...

 

 

 

«L’odio è elementare, di facile assimilazione. L’energumeno sovranista e xenofobo si eccita a freddo, non c’è bisogno di servirgli argomenti complessi, realtà dimostrabili.»

 

«Odiano per dispensarsi dall’avere compassione degli uomini, della loro infelicità e miseria.»

 

«Non occuparsi dei poveri e delle vittime chiudendosi occhi ed orecchie non basta più. Bisogna per essere soddisfatti e non provare rimorsi infamare i poveri, infamare le vittime.»

 

«Gli uomini che io voglio e cerco di raccontare sono quelli che non gridano, non urlano e né tirano pietre. Sono in silenzio.»

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