I successi della ricerca medica cubana contro il Covid-19

di RedQ

 

Intervista a Fabrizio Chiodo

 

 

Da quando collabori con Cuba e come è nata questa collaborazione?

Durante il mio dottorato di ricerca nei Paesi Baschi mi occupavo di nanotecnologia applicata ai vaccini, soprattutto quelli sintetici. Il gruppo pioniere al mondo in questo campo era il gruppo del Prof. Vicente Verez-Bencomo a Cuba, attuale direttore del Finlay Institute. Ci siamo conosciuti ad una conferenza Internazionale, sono stato invitato a Cuba nel 2013 e dal 2014 collaboriamo attivamente per ottimizzare i vaccini contro polmonite e meningite.

 

Quali sono i possibili avantaggi dei vaccini cubani rispetto ad altri vaccini, come quelli che usiamo qui, o altri ancora?

Non penso ci sia una «gara» tra chi ha il vaccino più bello. Ma sicuramente ogni tecnologia usata ha vantaggi e svantaggi. I vaccini proteici sviluppati a Cuba utilizzano un frammento della spike chiamato RBD. Questo come prima cosa ottimizza la risposta del nostro sistema immunitario. Inoltre l’utilizzo di adiuvanti, assenti nei vaccini mRNA e presenti nei vaccini proteici, è probabilmente fondamentale per vaccinazioni multiple, durata e qualità della risposta immunitaria. I vaccini proteici sono storicamente (e provato con dati in questo caso) tra i più sicuri al mondo, soprattutto per schemi di immunizzazione a dosi multiple. Penso però che la vera unicità sta nel vaccino Soberana02. È un vaccino coniugato (unico al mondo, dove RBD della spike è «legato» al tossoide tetanico che funge da «immuno-potenziatore») che ottimizza la risposta del nostro sistema immunitario soprattutto nella popolazione pediatrica. È un vaccino autorizzato per gli adulti a Cuba ma è stato sviluppato pensando direttamente alla popolazione pediatrica. Al momento, Soberana02 è l’unico vaccino al mondo autorizzato per la popolazione pediatrica 2-5 anni, somministrato a due milioni di bimbi a Cuba. Pfizer e Moderna non hanno, o non hanno ancora, dati convincenti per la popolazione 2-5 anni.

 

A Cuba gran parte della popolazione è vaccinata. I ricercatori cubani sono partiti molto presto, dopo l’inizio della pandemia: senza il bloqueo, sarebbero riusciti a produrre il loro vaccino e realizzare la loro campagna vaccinale ancora prima?

Sia in fase di sviluppo che in fase di produzione, il bloqueo ha chiaramente ritardato l’inizio della campagna vaccinale. Per quanto Cuba sia ad oggi leader al mondo per percentuale di popolazione adulta vaccinata, ed unico paese ad aver vaccinato il 97% della sua popolazione pediatrica (dai 2 anni un su), senza il bloqueo si sarebbero sicuramente salvate vite umane arrivando a vaccinare la popolazione prima dell’unica «ondata» che al momento ha avuto Cuba: quella con Delta durante la primavera e l’estate 2020.

 

 

 

Fabrizio Chiodo, laureato in Chimica e tecnologie farmaceutiche (Palermo), ha effettuato un dottorato di ricerca in chimica applicata (San Sebastian, Paesi Baschi) con focus in vaccini sintetici e vaccini di nuova generazione. Dopo il dottorato di ricerca ha lavorato in Olanda e nel 2021 è rientrato in Italia come ricercatore a tempo indeterminato al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). La sua maggiore collaborazione è con l’Istituto vaccini Finlay dell’Avana. Rimane visiting senior researcher al Medical Center di Amsterdam.

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