La deputata Dpd

Leggere per credere

 

Col suo impareggiabile stile griffato padronale #iostoconphilippplein, la granconsigliera Ppd (o Dpd?) e funzionaria di Transfair Nadia Ghisolfi non ha perso l’occasione giusta per tacere.

 

Nel pieno della bufera dei licenziamenti antisindacali alla Dpd di Giubiasco di lavoratori che combattono per condizioni dignitose nel colosso europeo della distribuzione, la signora ha ritenuto fondamentale divulgare al mondo la sua opinione su La Regione, replicando alla precedente lettera dei corrieri licenziati sullo stesso foglio il giorno prima. (Leggi la contro risposta del Collettivo operaio "Ghisolfi e un certo modo di fare sindacato").

 

Riassumendo, la signora lodava Dpd e discreditava i motivi della lotta dei corrieri, dubitando della loro fondatezza.

 

Che un manager difenda l’operato della sua ditta – ditta che sul sistema del subappalto ha impostato lo sfruttamento degli operai – è odioso ma comprensibile visto chi lo paga. Che lo faccia una presunta sindacalista è vergognoso, offensivo per la storia del movimento operaio e moralmente indecente.

 

Vista la caratura della persona, non stupisce. Dall’alto del suo scranno, la Ghisolfi è lontana anni luce della realtà dei lavoratori che, almeno teoricamente, sono i soli a pagarle il lusso dei vestiti di Plein.

 

Chissà cosa ne pensa di tutto ciò la co-presidente di Transfair e consigliera nazionale Greta Gysin?

Tratto da: