Un secco “NO!” alla riforma AVS21

Rete nate il 14 giugno

 

Il 14 giugno ci si mobilità contro la riforma dell'AVS21.

Azione “No ad AVS21? Ci metto la faccia!”

La Rete nateil14giugno invita tutte e tutti a mobilitarsi! Il 14 giugno a Bellinzona, Lugano e Mendrisio sarà possibile farsi fotografare con una cornice che esprime il dissenso contro la riforma. 

Partecipate anche voi e diffondete sui social il vostro “NO!”

A Mendrisio, zona scuole Canavée, Borgo e LaFilanda dalle ore 8.00 alle 10.00 ca.

A Lugano, Piazza Manzoni dalle ore 9.00 alle 11.00 ca.

A Bellinzona, Piazza del Sole dalle ore 10.30 alle 12.00 ca. 

 

Il prossimo 25 settembre saremo chiamate e chiamati a votare sulla riforma AVS21. La rete Nateil14giugno aderisce al lancio della campagna a livello nazionale ed invita ad esprimere un secco “NO!” contro questa riforma che carica sulle donne il maggior costo del finanziamento del primo pilastro del nostro sistema pensionistico. Non credete a chi vi dice che non c’è più tempo: esistono alternative a questa scelta scellerata!

 

In tantissime e tantissimi hanno fatto sentire la propria voce: ma il Parlamento non ha voluto ascoltare! La riforma emersa dalle discussioni parlamentari fa acqua da tutte le parti tanto che ci è voluto davvero poco per raccogliere ben 151'782 firme contro AVS21.

 

Il problema principale?

La maggior parte del risparmio permesso dalla riforma è a carico delle donne!

 

Inoltre il finanziamento supplementare non sarà sufficiente per garantire sul lungo termine la stabilità del principale pilastro pensionistico. E la mancanza di un finanziamento solido condurrà inevitabilmente ad una nuova riforma tra pochi anni. Se noi oggi accetteremo l’aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni e la “flessibilità” del pensionamento tra i 63 e i 70 anni, conditi da un fragile finanziamento, la strada sarà spianata verso un ulteriore aumento dell’età di pensionamento. Magari fino a 70 anni!

 

Ci sono vie alternative?

Certo che sì! L’AVS può essere finanziata in modo solido per esempio con un aumento contenuto dei tassi di contribuzione o con un maggior contributo della Confederazione grazie, per esempio, agli utili della Banca Nazionale o a una tassa sui dividendi. Ma anche attraverso la parità salariale che permetterebbe un aumento dei contributi alle casse federali.

 

L’AVS è un valore per l’intera società che non solo va preservato, ma anche rafforzato. Dà sicurezza a tutti coloro che raggiungono il pensionamento dopo una vita di lavoro più o meno stabile, più o meno remunerata, più o meno fortunata.

 

Il 14 giugno segna la protesta delle donne contro la disparità salariale che è così difficile da sradicare dall’economia e dalla cultura. Questa disparità si riflette a livello pensionistico (gender pension gap) con una differenza del 37 percento tra uomini e donne. Solo nell’AVS le donne sono trattate in modo equo e ricevono rendite pari agli uomini. Non spegniamo questo barlume di equità dal nostro sistema pensionistico!

 

 

 

 

Rete nate il 14 giugno composta da UNIA, SEV, Syndicom, VPOD, SSM, OCST Donna-Lavoro, Coordinamento donne della sinistra, SISA, Forum Alternativo, POP, GISO, SOS Ticino, AvaEva, Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino, Le Giovani Verdi, Associazione Dialogos.