Cinque misure immediate per fermare gli abbandoni della professione

PIAZZA APERTA - ASI, Unia, VPOD e Syna

Emorragia di personale sanitario Nonostante l’approvazione dell’iniziativa sulle cure, ogni mese più di 300 curanti lasciano la professione. 

 

Questo non fa che acuire la crisi della fornitura delle cure nel sistema sanitario, con il rischio che a lungo andare non si riesca più a garantire un’assistenza di qualità. ASI, Unia, VPOD e Syna chiedono pertanto l'attuazione di cinque misure immediate per fermare gli abbandoni della professione. Il 26 novembre, un anno dopo l’approvazione dell’iniziativa sulle cure, i curanti si incontreranno sulla Piazza federale per lanciare un nuovo grido d’allarme.

 

Quasi dieci mesi fa la popolazione svizzera ha accolto a larga maggioranza l’iniziativa sulle cure per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria. Eppure la situazione nel sistema sanitario peggiora a vista d’occhio. Ogni mese più di 300 curanti lasciano la professione. Di questo passo, presto non sarà più possibile garantire cure e assistenza non solo di buona qualità, ma nemmeno di un livello adeguato. «Il personale è sempre più ridotto e dobbiamo essere costantemente disponibili per le sostituzioni. La politica si muove lentamente, il che è molto frustrante», afferma Natalie Dohner, infermiera diplomata e sindacalista attiva.

 

La crisi della fornitura delle cure sanitarie si acuisce

Mentre Confederazione e Cantoni si scaricano a vicenda le responsabilità, la crisi in atto in ambito sanitario si acuisce: nelle cure di lunga durata, entro il 2040 il fabbisogno di assistenza agli anziani e ai pazienti lungodegenti aumenterà del 56 per cento. Per coprire questo fabbisogno accresciuto serve molto più personale. Negli ospedali la situazione è altrettanto precaria: la diminuzione del personale e dei posti letto è infatti all’ordine del giorno.

 

La politica deve agire subito

La politica deve interrompere subito gli abbandoni della professione con cinque misure immediate. L’ASI e i sindacati Unia, VPOD e Syna chiedono:

 

  • 1. Salari/orario di lavoro: aumenti di salario consistenti a pari grado di occupazione oppure riduzione dell’orario di lavoro a pari salario, nonché compensazione automatica del rincaro.
  • 2. Supplementi: aumento sostanziale dei supplementi e dei crediti di tempo esistenti nonché introduzione di supplementi per modifiche dei piani di servizio a corto termine.
  • 3. Vacanze: almeno 5 settimane fino a 49 anni, 6 settimane dai 50 anni e 7 settimane dai 60 anni.
  • 4. Registrazione effettiva dell’orario di lavoro e relativo indennizzo: compresi ad es. tempo impiegato per cambiarsi e per le trasferte da un intervento Spitex all’altro.
  • 5. Custodia dei figli: supplementi per la custodia dei figli complementare alla famiglia.

 

Finché manca il personale necessario a garantire cure di qualità, si dovrà continuare a sopprimere posti letto e chiudere reparti, mentre le case di cura non potranno accogliere nuovi ospiti. Esortiamo gli ispettorati cantonali del lavoro a far applicare in maniera coerente la vigente legge sul lavoro e a riferire pubblicamente in tal senso.

 

 

Uniti per esercitare la pressione necessaria

Il personale curante non sta zitto. Per spingere la politica ad agire lancia un nuovo grido d’allarme a un anno dall’approvazione dell’iniziativa sulle cure, con un’azione sulla Piazza federale, il 26 novembre alle ore 14.30. Segnatevi la data!