PIAZZA APERTA - Collettivo R-esistiamo
Presidio antirazzista di mercoledì 12 ottobre, ore 19.00 a Bellinzona in piazza Governo, in solidarietà a tutte le persone migranti che devono sottostare a un regime migratorio razzista e crudele. Vi invitiamo a partecipare, ci saranno diversi interventi dove racconteremo le loro difficili storie.
In data 6 ottobre 2022 una trentina di ragazzi minorenni di origine afghana sono usciti dal centro federale di Balerna ed hanno iniziato uno sciopero della fame sotto gli uffici della SEM di Chiasso, perché si sentono in pericolo e non trovano referenti cui rivolgersi per avere risposte chiare.
Le loro richieste sono:
- protezione dei minori e luogo adatto dove non debbano vivere con la paura per la loro integrità fisica;
- maggiore protezione da parte dei responsabili del centro;
- presenza di personale formato (educatori, psicologi …) in proporzione adeguata al numero dei minori presenti;
- celerità nella procedura in presenza sin dall'inizio di un giurista che garantisca comunque un'analisi approfondita della loro storia.
Di cosa ha bisogno un minorenne non accompagnato che fugge da paesi in conflitto come l'Afghanistan?
Ha bisogno di essere accolto in un ambiente protetto, visto soprattutto da dove viene; di essere ascoltato, di avere una persona di riferimento, in assenza dei genitori, che gli sia d’aiuto rispondendo in modo empatico ai suoi timori, alle sue domande e ai problemi che manifesta.
Ha bisogno di avere una prospettiva e di comprendere procedure e tempi con l'accompagnamento fin dal primo colloquio di un giurista della Protezione Giuridica (SOS CARITAS) che difenda i suoi diritti.
Ha bisogno di andare a scuola, di imparare la lingua, di avere momenti di distrazione e di svago così come succede ai ragazzi della stessa età che hanno ottenuto il permesso S.
Nel frattempo, abbiamo saputo che i 30 ragazzi sono stati trasferiti, dividendoli, in altri centri federali al di fuori del Ticino. Temiamo che non cambierà nulla per loro.
Come Collettivo R-Esistiamo chiediamo che i diritti che sono stati giustamente accordati alle persone provenienti dall'Ucraina siano dati anche alle altre persone che fuggono dalla guerra come questi 30 ragazzi:
- rapida concessione di un permesso che dia loro una prospettiva di vita;
- uscita rapida dai centri federali e collocazione in abitazioni o foyer;
- scolarizzazione immediata e/o apprendistato;
- libertà di movimento.
Se si vuole, l’abbiamo visto, si può fare!