Federali 2023: Olivia Pagani

 

La pandemia ha dimostrato come la vulnerabilità dei sistemi sanitari influenzi anche il progresso economico, la fiducia nei governi e la coesione sociale.

I sistemi sanitari erano impreparati. In Svizzera, la spesa per la prevenzione sanitaria, nel 2019, rappresentava solo il 2,7% della spesa sanitaria totale. I sistemi sanitari erano a corto di personale, in Ticino in particolare, dove la nota dipendenza da operatori sanitari frontalieri ha ulteriormente complicato la diffusione e la gestione della pandemia.

 

Il promesso potenziamento delle strutture e degli operatori sanitari (medici e soprattutto infermieri) non è stato ancora attuato, in passiva attesa della prossima emergenza.

 

Un’altra debolezza del sistema sanitario svizzero riguarda le franchigie. Molti scelgono una franchigia elevata per abbassare i premi, pagando buona parte delle spese mediche di tasca propria. Sempre più persone con franchigie elevate decidono di non rivolgersi al medico tempestivamente per motivi finanziari, con risultati disastrosi anche per la salute pubblica collettiva.

 

Un problema acuto e in peggioramento è anche la carenza di tutti i tipi di farmaci, da ricondurre alla complessa catena di approvvigionamento ma anche alla decisione di alcune aziende svizzere di NON produrre/commercializzare farmaci che non garantiscano un guadagno adeguato (per es. alcuni farmaci oncologici e antibiotici).

 

La crescente fragilità e insicurezza sociale degli strati meno abbienti della popolazione è, secondo me, alimentata, oltre che dai problemi del mondo del lavoro (precariato, dumping salariale, etc.) anche dalle accennate debolezze del nostro sistema sanitario.

 

L’insicurezza sociale concima l’intolleranza verso il diverso, i migranti, i rifugiati, accusati del peggioramento della vita quotidiana, scappatoia per evitare la discussione sulle vere cause.

 

Questa continua deriva della nostra società mi ha convinta a ricandidarmi.