Elezioni federali: Laure Kaspar

Perché mi sono candidata alle elezioni federali? Dopo essermi candidata alle elezioni cantonali, dove ho contribuito a sostenere e a far conoscere le richieste nazionali delle infermiere e infermieri a livello ticinese, mi sono resa conto che questa esperienza mi ha permesso di imparare molto sia a livello personale sia a livello sociale quindi ho deciso di candidarmi e rinnovare il mio impegno.

La politica ha cominciato realmente a interessarmi qualche anno fa, mentre studiavo le cure infermieristiche in Vallese e poi quando sono andata un semestre all’Università Laval in Canada. Sono stata in particolare affascinata da un corso molto interessante che parlava del sistema sanitario canadese e di come fare politica per favorire un cambiamento positivo nella società. Mi ricordo ancora di un professore che esclamava forte a tutti gli infermieri in aula: “Facciamo tutti politica, anche non farla è un atto politico”. Questa frase mi ha colpita e mi fa tuttora riflettere.

 

In Svizzera siamo riusciti, durante questi ultimi anni, a fare passare la votazione sulle cure infermieristiche forti. Non era scontato e, malgrado l’applicazione reale di questa legge non sia ancora stata attualizzata integralmente, mi piace pensare che passo dopo l’altro la situazione cambierà. Dopo essere stata membro del consiglio di partecipazione nel settore sanitario per la Svizzera occidentale e rappresentante degli studenti HES-SO Valese (SUP svizzera occidentale VS) per le cure infermieristiche, ho deciso di proseguire i miei studi. Ho studiato con studenti, professori, ricercatori di diverse discipline delle HES-SO. Abbiamo spesso lavorato in gruppo per cercare delle strategie per mantenere una visione unitaria e crescere insieme. Al livello sanitario erano presenti tutti i mestieri SUP. Ho fatto degli studi in modo non lineare, grazie a questa possibilità in SUP, perché volevo imparare il tedesco e lavorare. Per questo motivo sono andata a Zurigo. Dopo essermi trasferita in Ticino, ho avuto la fortuna di continuare ad incontrare delle persone motivate che si impegnano per favorire un ambiente lavorativo adeguato, per concretizzare una visione unitaria, una buona strategia aziendale e nazionale.

 

Negli ultimi anni ho imparato soprattutto che il lavoro di squadra rende possibili le azioni. Da soli si può riflettere, ma il confronto delle idee e la combinazione di competenze rende tutto più semplice e motivante. Accanto alle mie esperienze come studentessa e come infermiera che sostiene la “Walk of care Ticino”, ci sono miei viaggi di volontariato che mi hanno consentito di avere una visione più ampia della realtà. Il mio primo viaggio di eco-volontariato risale a dieci anni fa in Asia, precisamente in Cambogia. L’obiettivo era di aiutare dei biologi marini nei loro studi, di raccogliere i numerosi rifiuti sotto acqua e sulle spiagge e di essere sensibilizzati verso il mondo marino in pericolo per colpa dei nostri comportamenti umani poco sostenibili (come, per esempio, la pesca eccessiva e senza regole). Questo succedeva dieci anni fa. E vediamo ancora oggi che a livello ecologico-ambientale si deve agire per non generare dei danni difficilmente riparabili. Salute umana, salute animale, salute ambientale sono tre elemen-

ti strettamente legati. Dopo questa esperienza in Asia, ho voluto continuare a fare volontariato altrove. Ho proseguito con diverse esperienze di volontariato in diversi paesi come la Tanzania, l’Irlanda, lo Sri Lanka e la Serbia. Le risorse e le leggi non sono le stesse in tutti paesi. Ma è anche vero che un paese industrializzato come la Svizzera merita di essere un buon esempio riguardo alla parità di genere (salario uguale), l’aiuto alle famiglie (più nidi e congedo di maternità/paternità di 6 mesi), la giustizia sociale. A livello ambientale, come già dimostrato dagli scienziati, è inutile ripetere che c’è un bisogno urgente di diminuire il consumo di energie fossili.

Per finire se mi chiedete perché sarei una buona candidata, la mia risposta sarebbe: perché non sono da sola, perché c’è bisogno di avere più donne in politica e di rendere interessante la politica ai giovani.