Agli Stati il Ticino avrà due UDC

di RedQ

 

Non c’è dubbio alcuno che la rappresentanza ticinese agli Stati sarà la più a destra di tutti i cantoni: ormai assomigliamo sempre meno al resto della Svizzera e sempre di più alla vicina repubblica meloniana.

Difatti se Regazzi ufficialmente rappresenta il Centro (ex-PPD), in realtà difende posizioni politiche molto simili a quelle dell’UDC.

 

Anzi, almeno sui temi economici, talora si ha l’impressione che possa addirittura essere alla destra di Chiesa.

 

Niente di strano: non dimentichiamo che è presidente dell’USAM (unione svizzera arti e mestieri), l’organizzazione più a destra ed oltranzista del padronato svizzero.

 

E così l’OCST, da parecchio tempo ormai un sindacato all’acqua di rose, con un galoppinaggio martellante, pur di far subentrare al Nazionale Fonio, è riuscita nel capolavoro di far eleggere agli Stati il peggio del padronato.

 

Per fortuna a livello nazionale la situazione è parecchio diversa.

 

Il PSS, che rispetto a quattro anni fa si situa sicuramente più a sinistra, ha guadagnato il 2% nello scrutinio per il Nazionale (avanzando soprattutto nei grandi agglomerati, ciò che in proiezione futura è fondamentale) e, nonostante le previsioni pessimiste dei soliti media, alla fine ha ora addirittura due seggi in più agli Stati (matematicamente è come guadagnarne 8 al Nazionale), dove avrà una deputazione più numerosa che UDC più Regazzi.

 

Ma torniamo al Ticino e alla Sinistra rosso-verde. Tutto sommato il risultato di Greta è da considerarsi parecchio buono: ha tallonato Farinelli, che da mesi veniva dato come sicuramente eletto.

 

La campagna striminzita e soporifera orchestrata dalla TSI non l’ha sicuramente favorita, lei che di solito sa bucare lo schermo. Il risultato di Greta sarebbe stato sicuramente molto migliore, essendo in quel caso lei l’unica donna, se non ci fosse stata la candidatura di disturbo di Amalia Mirante, che sembra ormai avere quale unico scopo quello di combattere tutto ciò che sa di sinistra.

 

Per l’area rosso-verde il risultato globale delle Federali in Ticino è però abbastanza deludente. Passate le Comunali, bisognerà rimboccarsi le maniche e ricominciare a discutere sul serio di come rilanciare la Sinistra.

 

Al momento attuale ci sembra che l’unica speranza possa essere il movimento di protesta popolare che si sta annunciando contro la macelleria sociale, la guerra contro i poveri programmata dal Consiglio di Stato nel suo famigerato piano di rientro economico.

 

E forse sarebbe ora che anche i nostri sindacati di sinistra abbandonino certe loro incomprensibili schizzinosità e, seguendo l’esempio del presidente dell’USS Maillard, venuto a sostenere Greta, battano almeno un colpo nell’arena politica.

 

Ma su tutto ciò intendiamo ritornare in modo più approfondito nei prossimi numeri dei Quaderni.

Tratto da: