Rally 2018 La legge dei campioni

di Ivan Miozzari

 

Chiasso, 31 agosto - Spulciando i documenti ufficiali nella vicenda del ricorso contro il rally, saltano subito all’occhio alcune irregolarità nell’attribuzione del permesso per svolgere la manifestazione. A partire dai tempi definiti dalla legge (art. 37 cpv. 2 del Regolamento della legge cantonale di applicazione alla legislazione federale sulla circolazione stradale) che prevede la presentazione della domanda 6 mesi prima della data prescelta.

La richiesta di tenuta del rally è stata presentata in ritardo, il 30 marzo 2018. La matematica ci conferma che cinque mesi non sono sei. Non basta. La pubblicazione sul foglio ufficiale deve avvenire con un mese di anticipo per consentire ai cittadini di presentare le proprie eventuali opposizioni. Pubblicata il 3 agosto, per una manifestazione che inizia il 31 dello stesso mese, questa informazione arriva tardiva e quindi limitante il diritto di ricorso.

 

Questi i punti sui cui si è basata l’istanza provvisionale presentata da cittadini del mendrisiotto, dal Partito dei Verdi, dall’MPS, dal PS mendrisiotto, dall’Associazione Cittadini per il territorio e da Pro natura Ticino, chiedendo l’effetto sospensivo fino ad esame delle criticità evidenziate.

 

Effetto sospensivo non accordato. Il CdS affronterà il ricorso a cose fatte. Il presidente Zali, ritiene che l’effetto sospensivo non sia applicabile poiché sussistono interessi degni di protezione che non devono essere intralciati. Questi parrebbero preminenti sulla salute pubblica e sul rispetto dei termini legali!

 

Anche i Consiglieri di Stato hanno le proprie passioni. Sappiamo che Zali è un appassionato rallysta, un pilota. Ecco che dunque raccogliamo da alcuni ricorrenti preoccupazioni legate a possibili conflitti di interesse. Forse, si dice, il presidente del CdS avrebbe dovuto astenersi e passare il dossier ad un collega di Governo.

 

Per quest’anno la salute pubblica esce sconfitta. I ricorrenti esamineranno la presa di posizione del Consiglio di Stato, quando sarà disponibile.

 

Chiediamo al dottor Noseda come intendono procedere i cittadini contrari al Rally. Così apprendiamo l’intenzione di fare tutti i passi democraticamente possibili cominciando con l’eventuale ricorso al Tribunale amministrativo. Tribunale che ha già giudicato illecito il permesso accordato alla manifestazione nel 2017 (leggi). Probabilmente seguirà il lancio di un’iniziativa per vietare manifestazioni inquinanti su tutto il territorio cantonale. Una misura drastica che secondo il noto cardiologo potrebbe però avere successo poiché i cittadini sono maturi e sono consapevoli dei problemi ambientali che gravano sulla salute di tutti.

 

Nel frattempo la manifestazione è iniziata. Con la pioggia le polveri fini dovrebbero essere meno problematiche, nonostante il numero massimo consentito di partecipanti sia di 150 vetture. Ogni equipaggio si compone di un team che di certo non si sposta a piedi. Auto, furgoni e camion sono ormai disseminati in vari punti nei comuni di Chiasso e Balerna. Nella giornata odierna sono previste le ricognizioni delle prove speciali. I piloti stanno percorrendo le tratte sulle quali domani gareggeranno, il centro cittadino di Chiasso, la Val Colla e Isone.

 

Il piano di risanamento dell’aria (PRA2017) non si vede. Scomparso in una nuvola di polveri.