Cardiocentro: si ritira l’iniziativa, la guerra civile non ci sarà

di ForumAlternativo

 

Eravamo stati i primi a parlare nei nostri Quaderni della prevedibile diatriba sul rientro del Cardiocentro in EOC (previsto da tutte le convenzioni firmate in passato), quando il tema era ancora ignorato dai nostri media. Avevamo anticipato che la diatriba sarebbe diventata “la madre di tutte le battaglie tra il settore sanitario pubblico e quello privato”.

Siamo stati facili profeti: la diatriba, tipicamente cantonticinese e che oltralpe ha fatto spesso sorridere, assunse difatti in certi momenti toni quasi da guerra civile o perlomeno da “carovana della libertà” di bignaschiana memoria.

 

Tutto è bene quel che finisce bene, dice il famoso adagio. E noi ci rallegriamo molto dell’accordo trovato e che farà entrare come previsto il Cardiocentro nell’EOC. Da quanto si può sinora capire, le condizioni finali non saranno per finire molto diverse da quelle iniziali. Anzi, probabilmente finiranno per essere molto simili.

 

Alcune malelingue già sussurrano che a far cambiare idea agli scatenati sostenitori del “nostro Cardiocentro” sia stata soprattutto la trasmissione nella rubrica “Falò” della RSI che aveva fatto capire a tutti i Ticinesi che l’integrazione in EOC era una grande opportunità per la nostra sanità ed in particolare per la facoltà di medicina dell’USI. Ma soprattutto quel servizio televisivo (con un audience elevatissima) aveva chiarito definitivamente che l’opposizione del Cardiocentro a rispettare gli accordi pattuiti non era basata su ragioni mediche o tecniche, ma solo su ragioni finanziare e interessi personali. Come noi avevamo sostenuto sin dall’inizio.

 

Tutto è bene quello che finisce bene.

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