Tassare chi deve recarsi al Pronto Soccorso? No grazie!

di ForumAlternativo

 

Dopo il Consiglio Nazionale, anche quello degli Stati ha deciso d’introdurre una nuova tassa di 50 fr. imposta a chiunque si presenti al Pronto Soccorso per delle così dette “bagatelle”. E dire che già oggi, nel confronto internazionale, il sistema sanitario svizzero conosce la più alta quota di prestazioni pagate direttamente dalle pazienti e dai pazienti dal loro borsellino! 

I signori parlamentari reputano forse che questo non sia abbastanza?

 

La nuova tassa “dissuasiva” si aggiunge così al sistema perverso delle franchigie, che spesso fa esitare a consultare un medico chi ha scelto di puntare su franchigie più alte per pagare dei premi più bassi perché deve risparmiare. Esitare a consultare non di rado significa ritardare la diagnosi e peggiorare la prognosi di una malattia. E questo può rivelarsi particolarmente pericoloso nel caso delle urgenze da Pronto Soccorso. Chi, se non il personale del Pronto Soccorso, è in grado di stabilire se un sintomo sia da attribuire ad una bagatella oppure preannunci un decorso grave o addirittura fatale?

 

La tassa prevista mira a creare un ulteriore deterrente che colpisce i più deboli e vulnerabili, quelli che non hanno un medico di famiglia e chi non riesce a contattare il proprio quando si sente male fuori dall’orario delle consultazioni. Neppure il picchetto medico o i vari sistemi di “telemedicina” rappresentano un’alternativa al Pronto Soccorso per una vasta fascia della popolazione, quella più povera. Se 50 fr. contano poco per la maggioranza dei parlamentari che hanno votato la “Tassa per il Pronto Soccorso”, differente è la situazione per chi deve vivere con meno di 50 fr. al giorno. Complicare o addirittura impedire a queste persone l’accesso rapido e facile al Pronto Soccorso può risultare anche in una conseguenza perversa: quella di aumentare i costi al posto di risparmiare, perché prendere a carico una malattia trascurata per motivi di forzata rinuncia ad una consultazione tempestiva risulta molto più onerosa che una “bagatella” al Pronto Soccorso.

 

Se si volesse risparmiare sul serio nel sistema sanitario svizzero, si evitino inutili e costosi doppioni come nel recente caso della Clinica Santa Chiara a Locarno o degli incentivi nel “mercato della salute”. Per far risparmiare la stragrande maggioranza della popolazione bisogna creare urgentemente una cassa malati unica con premi secondo il reddito e la sostanza, oppure un sistema sanitario pagato con delle imposte progressive – cioè far pagare di più chi ha molto di più degli altri.

 

Invitiamo tutte le forze progressiste a valutare seriamente il lancio di un referendum contro questa ennesima misura anti-sociale! Bisogna mandare un segnale forte: “Basta! Così non si può continuare!”