Consiglio federale, vassallo di Washington

di RedQ

 

Il nostro Consiglio Federale non è mai stato molto coraggioso quando si trattava di resistere alle pressioni del Governo americano. Ricordiamoci dei casi clamorosi di personaggi scomodi, rapiti contro tutte le regole del Diritto Internazionale ai tempi dell’ultima presidenza Bush.

Allora il nostro Consiglio Federale, guidato dal Ministro della Giustizia Blocher, aveva permesso il sorvolo del nostro Paese a velivoli della CIA, che trasportavano questi poveracci verso campi di detenzione e di tortura, localizzati di solito nell’Europa dell’est.

 

Attualmente la situazione sta ancora peggiorando, come dimostra la svolta filo-israeliana ordinata da Cassis, che segue quindi pedissequamente l’ondata anti-palestinese ordinata da Trump.

 

Diversi altri consiglieri Federali, da Maurer a Schneider-Amman, si sono ultimamente poi espressi in termini entusiastici a proposito della presidenza del suprematista bianco e instancabile fabbricatore di fake-news Donald Trump.

 

Addirittura scandaloso è poi il comportamento del nostro Governo per quanto riguarda il blocco economico e le misure anche militari che Washington sta prendendo contro il Governo legittimamente eletto in Venezuela. Così la Svizzera è stata una delle prime nazioni ad accodarsi alle sanzioni economiche contro il Venezuela, dettate dai circoli oltranzisti e di estrema destra, che attualmente reggono la politica estera americana.

 

E’ ormai un segreto di pulcinella che da parecchio tempo questi circoli stiano preparando piani concreti per un’invasione militare del Venezuela, con la complicità del Governo di Bogotà, ora nuovamente diretto da forze guerrafondaie. Mentre il nostro Consiglio Federale non ha mai trovato il coraggio di condannare le centinaia di vittime degli assassinii perpetrati in Colombia nell’ultimo anno contro membri delle forze politiche di sinistra, entro le quali sono confluiti gli ex guerriglieri delle FARC, questo nostro stesso Consiglio Federale, continua a fare le pulci ai metodi “antidemocratici di Maduro”.

 

Quest’ultimo è sfuggito il 5 agosto scorso ad un plateale attentato eseguito usando dei droni: se fosse riuscito, non è da escludere che ciò avrebbe, nel caos che ne sarebbe seguito, aperto la via ad un’invasione di marines. Ma su tutto ciò il nostro Consiglio Federale non ha speso una parola, mentre i nostri grandi media, a partire dal Tagesanzeiger non hanno smentito il loro livore antichavista parlando per diversi giorni di “presunto attentato”. Finché, di fronte ad una documentazione iconografica incontrovertibile, hanno dovuto concedere obtorto collo che questo attentato, si c’era proprio stato….. ennesima figura barbina di questi organi di regime.

 

 

 

 

 

Quaderno 17 / Settembre 2018