Pagella 3: il salvino nostrano

di Claudio Tamburrini

 

Da buon ticinesotto, l’Italia la odi, ma poi ti piace mangiar la pasta, andarci in vacanza e provare invidia per l’astro nascente che mira a riportare in auge il passo dell’oca. Ah, come sarebbe bello per Gobbi poter disprezzare liberamente lo straniero come fa il suo amico del sud Salvini.

«È stato un errore aver assunto un italiano» è stata l’esauriente spiegazione data dal Gobbi quando gli è esploso tra le mani lo scandalo dei permessi falsi nel suo dipartimento. E vista l’indignazione per aver colpevolizzato una nazionalità di cui fa parte quasi un residente su tre nel cantone, ha cambiato mira, dando la colpa agli assunti del Dipartimento sotto i Ppd (il cui numero invece è in via d’estinzione).

 

Ma su Gobbi ci sarebbe poco da sorridere, visti i drammi umani che la sua politica causa. Ha militarizzato il Dipartimento delle istituzioni, trasformandolo in un corpo speciale a caccia di stranieri da espellere. Ha seminato terrore nelle famiglie che osavano esercitare il diritto agli assegni integrativi, di prima infanzia, a chi chiedeva aiuto per pagare i premi delle sanguisughe casse malattia, ha diviso famiglie intere, espellendo bambini con ogni tipo di passaporto (rossocrociato compreso), ha portato a zero i visti umanitari, spingendo nella disperazione nera persone oneste.

 

Ha fatto ottenere aiuti finanziari per pseudouniversità di montagna dove si ritrovavano amichetti nazifascisti di ogni dove, perfino i norvegesi fans dell’assassino Brevik. Ha favorito i suoi amici, dando mandati diretti a compiacenti portalini per fantomatici film da scuola di polizia, ha partecipato a manifestazioni riabilitative di nostalgici anti-comunisti da guerra fredda della P26.

 

Ha disprezzato il coraggio e la determinazione dei marinai di Locarno, mentre erano impegnati nella lotta di dignità.

 

Sogna d’introdurre la schedatura di massa negli stadi e nelle piste di ghiaccio, quale preludio all’estensione a tutta la popolazione. Ha riempito le strade di poliziotti in un numero talmente spropositato che se ora buchi una gomma, arrivano tre pattuglie. I delinquenti colletti bianchi ringraziano. È riuscito a far fuori l’unico funzionario che combatteva la bancarotta fraudolenta, lasciando ancor più sprovvista di forze la lotta alla criminalità finanziaria. Ha fatto approvare una legge di polizia liberticida, che dà poteri arbitrari agli agenti senza alcun controllo della magistratura.

 

Per carità di spazio, l’elenco delle nefandezze di Gobbi si ferma qua. Crediamo sia sufficiente a indicare il grado di pericolosità sociale del soggetto. Nel suo complesso, Gobbi ha perseguito sistematicamente una politica discriminante. Unitamente al camerata biondino col codino, è responsabile della diffusione di odio nella società ticinese, un tempo ben diversa.

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